
Ada Marchesini Gobetti
L'abitudine all'azione
Traduttrice, scrittrice, editrice, maggiore dell'esercito per la sua attività durante la Resistenza, vicesindaco di Torino, pedagogista:
Chi l'ha conosciuta sostiene che queste siano le chiavi con cui Ada ha vissuto. Seguendo il fil rouge della sua scrittura, attraverso lettere, diari e taccuini, possiamo entrare negli eventi che hanno segnato il suo vivere, ma anche nell'elaborazione che ne è seguita. Da giovane adolescente, mentre il fascismo si afferma, s'innamora del giovane editore Piero Gobetti con cui condivide la formazione intellettuale e politica e la passione per la scrittura. Nel 1926, a ventitré anni, ne rimane vedova: è la vedova di un'icona del pensiero liberale e ha un bimbo di pochi mesi da crescere, Paolo. Ada è una donna autonoma, fa la traduttrice e l'insegnante e casa Gobetti, in via Fabro a Torino, rimane un punto di riferimento per l'antifascismo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Dalla sua partecipazione alla lotta partigiana come capo delle formazioni di Giustizia e Libertà in Val di Susa, nasce "Diario partigiano". Un libro fondamentale per capire la quotidianità della lotta clandestina, le strategie di boicottaggio verso i nemici tedeschi, ma, soprattutto, lo spirito con cui Ada, insieme al figlio diciottenne, al secondo marito, Ettore Marchesini, e agli amici partigiani, abbiano sognato la liberazione e il grande cambiamento. Fondatrice dei Gruppi di difesa della donna, si è poi dedicata alla difesa dei diritti delle donne partecipando alle attività dell'Udi e di altri movimenti europei. Nel dopoguerra Ada è vicesindaco di Torino, scrive articoli e si dedica alla pedagogia riflettendo sulla scuola e sul rapporto tra figli e genitori, contesti fondamentali per la formazione dei giovani.Ada Marchesini Gobetti è stata una donna capace di vivere esperienze diverse in maniera coraggiosa e coerente. Tradurre i propri principi di democrazia e libertà in azione. Non perdere mai la curiosità verso il mondo.