Rai Cultura
Italo Balbo, secondo da sinistra, alla marcia su Roma nel 1922, di cui è uno degli assoluti protagonisti
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Balbo sfila accanto a Mussolini a Roma
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Insieme al Duce al teatro Adriano a Roma prima di una rappresentazione. Nel 1925 viene nominato sottosegretario all’economia
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Italo Balbo in tenuta da aviatore mentre conversa con Mussolini che lo nominerà Maresciallo dell’aria nel 1933 dopo avere raggiunto gli Stati Uniti con la sua squadra di idrovolanti
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La squadra di idrovolanti capeggiata da Balbo, che raggiungerà in un primo volo transatlantico Rio de Janeiro e successivamente New York
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Copertina della rivista Time del 26 giugno 1933 dedicata all'aviatore Italo Balbo. Al suo arrivo a New York verrà accolto trionfalmente e ricevuto anche dal presidente Roosevelt
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Balbo con il re Vittorio Emanuele III all’aeroporto di Aviano. Nel 1928, già sottosegretario all’Aeronautica, prima riceve l’incarico di generale di squadra aerea e qualche mese dopo diventa Ministro dell’aviazione
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Italo Balbo in compagnia di Gabriele D’Annunzio
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In compagnia di Adolf Hitler, nel 1938
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Primo piano
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In Libia nel 1935: i successi e la popolarità acquisita gli si ritorcono contro con gelosie e malumori. Il Duce decide di ricollocarlo affidandogli l’incarico apparentemente prestigioso di governatore di Tripolitania e Cirenaica
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Balbo durante una visita ad un cantiere in Libia: nel 1943 le due cariche ricevute vengono unite rendendolo governatore della Libia
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Il maresciallo dell'aria

Storia di Italo Balbo

Ripercorriamo attraverso le immagini la carriera di uno dei quadrumviri della marcia su Roma e fedele gerarca di Mussolini. La sua carriera è incentrata sul volo e sull'impulso che riesce a dare all'aviazione, un settore industriale in piena espansione negli anni del Regime. Diventa prima sottosegretario e poi Ministro dell'Aviazione. Come generale di squadra aerea guida persolmente alcune crociere mediterranee e due atlantiche.

Uno dei quadrumviri della marcia su Roma e fedele gerarca di Mussolini

Nel 1934 riceve la nomina di "Maresciallo dell'aria" e soprattutto di governatore generale della Libia, un modo attraverso cui il Duce riesce a metterlo in una posizione defilata, visto il grande successo riscosso. Muore in volo, nel 1940, abbattuto per sbaglio dalla contraerea italiana, nei cieli di Tobruk.