Rai Cultura
Il giovane atleta Giancarlo Peris, scelto per accendere il tripode allo stadio Olimpico. La fiaccola sbarca in Sicilia dalla Grecia e risale fino a Roma attraverso una staffetta di migliaia di atleti
1 / 22
La squadra olimpica statunitense alla cerimonia d'apertura
2 / 22
La fiaccola olimpica con il tricolore, la bandiera olimpica e quella della città capitolina
3 / 22
Un particolare della cerimonia d'apertura dei XVII Giochi estivi tenutasi allo Stadio Olimpico. Questo impianto costruito da Mussolini sull'esempio di quello presente a Berlino, viene ristrutturato per l'occasione
4 / 22
Medagliere delle Olimpiadi
5 / 22
Papa Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli) in mezzo alla folla in Piazza San Pietro, alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Roma. Il pontefice riceve in udienza tutti gli atleti partecipanti
6 / 22
Stadio dei marmi (struttura collegata all'Olimpico e facente parte di un'area centrale dedicata ai Giochi), gli spettatori assistono ad una partita del torneo olimpico di hockey Polonia-Giappone, il 26 agosto 1960
7 / 22
25 agosto 1960: il sollevatore di pesi Tommy Kono e la ginnasta Doris Fuchs durante una pausa dall'allenamento allo Stadio Aqua Acetosa di Roma, alla vigilia dei Giochi Olimpici
8 / 22
Un particolare delle gare ciclistiche al Velodromo, uno degli impianti costruiti per le Olimpiadi
9 / 22
La squadra olimpica inglese in partenza per Roma
10 / 22
La finale dei 200 metri con l'atleta americana Wilma Rudolph (la prima da destra) medaglia d'oro
11 / 22
L'atleta americano John Thomas durante la gara di qualificazione del salto in alto
12 / 22
Arrivo della finale dei 400 metri, vinta al fotofinish dall'americano Otis Davis. Insieme al tedesco Carl Kaufmann fanno registrare il record del mondo
13 / 22
Il passaggio degli atleti sotto l'Arco di Costantino durante la maratona. Per la prima volta si tiene di notte e sia la partenza che l'arrivo sono all'esterno dello stadio
14 / 22
Un'immagine dell'atleta etiope Abebe Bikila, medaglia d'oro alla maratona delle edizioni dei Giochi del 1960 e del 1964. Da questa foto si nota la scelta di Bikila di correre a piedi scalzi
15 / 22
Un particolare della finale dei 1500 metri
16 / 22
L'atleta messicano Juan Botella, durante una fase della gara dei tuffi
17 / 22
Un giovanissimo Cassius Clay, all'epoca diciannovenne, componente della spedizione statunitense ai Giochi di Roma. Vince la medaglia d'oro della categoria dei medio-massimi
18 / 22
L'atleta Yukio Endo durante una delle gare di ginnastica, tenutesi alle Terme di Caracalla
19 / 22
Il podio delle gare di sciabola individuale
20 / 22
La fiaccola olimpica verso lo Stadio durante la cerimonia d'apertura dei Giochi
21 / 22
La squadra paraolimpica italiana in una foto ufficiale prima dell'inizio dei Giochi
22 / 22

Roma 1960

Le nostre Olimpiadi

 Nel 1955 viene assegnata alla città di Roma l'edizione dei Giochi estivi del 1960. Si tratta di un grande risultato che premia lo sforzo del presidente Alcide De Gasperi e del giovane sottosegretario Giulio Andreotti per dare nuovamente credibilità internazionale al mondo dello sport italiano, dopo le drammatiche vicende della Seconda Guerra Mondiale. Tutto parte dalla decisione nel Dopoguerra di non liquidare Il Comitato Olimpico Nazionale (Coni), ma bensì di rafforzarlo con nuovi strumenti e soldi a disposizione, sotto la guida di Giulio Onesti, prima Commissario e poi Presidente. Il primo grande risultato si ha con l'assegnazione dei Giochi invernali del 1956 a Cortina, confermato poi dal grande riconoscimento con i Giochi estivi a Roma, dopo i precedenti fallimentari tentativi del 1908 e del 1940. A sovrintendere la maggior parte dei lavori per accogliere l'evento, Pier Luigi Nervi, tra i più quotati ingegneri dell'epoca. Lo Stadio Olimpico, costruito durante il regime fascista per accogliere l'edizione dei giochi poi annullata del 1940, viene ammodernato, con l'obiettivo di renderlo la struttura centrale dei Giochi del 1960. Vengono inoltre realizzate nuove importanti strutture sportive tra cui ricordiamo il Velodromo con una capienza di 20.000 posti a sedere, i due Palazzi dello sport e il Villaggio Olimpico che ospiterà 5338 atleti e collocato a poca distanza dal centro della città. Numerose anche le infrastrutture costruite per l'occasione, tra cui ricordiamo la via Olimpica e una prima tratta della metropolitana.

Un altro progetto che caratterizza questi Giochi è la forte commistione voluta dall'ingegner Nervi e l'architetto Vitellozzi tra gli elementi architettonici antichi romani e l'Olimpiade moderna: ad esempio le terme di Caracalla vengono adattate per le prove di ginnastica e la zona antistante alla Basilica di Massenzio è utilizzata per la lotta greco-romana

Si tratta di un'edizione di rilievo anche per la comunicazione: i diritti televisivi vengono venduti all'ormai emergente mercato televisivo internazionale e per la Rai rappresenta uno dei primi grandi eventi di cui fornire copertura televisiva. Delle varie gare quella impressa maggiormente nell'immaginario collettivo e passata alla storia per il suo fascino è la maratona, che per la prima volta nella storia dei Giochi si svolge di notte, con il percorso che attraversa e sfiora i grandi resti antichi romani della città. A vincerla è Abebe Bikila, atleta etiope e primo campione olimpico dell'Africa, che corre a piedi scalzi, rievocando le gesta degli olimpici della Grecia antica. Questa edizione viene ricordata anche per avere ospitato tra i tanti campioni presenti, un giovane diciannovenne il pugile americano Cassius Clay, che diventerà poi uno dei più forti di sempre con il nome di Mohamed Alì. Nonostante il tentativo per il 2004 sempre provato da Roma, questa del 1960 rimane al momento l'unica organizzata in Italia tra le edizioni estive.

Le XVII Olimpiadi di Roma in numeri:

25 agosto - 11 settembre 1960

83 nazioni partecipanti

5338 atleti in gara

275 atleti italiani presenti

150 gare realizzate