Un particolare della cerimonia di apertura della XIX edizione dei Giochi estivi di Città del Messico, tenutasi il 12 ottobre 1968 allo Stadio Olimpico universitario
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L'ostacolista messicana Norma Enriqueta Basilio de Sotelo, la prima donna ad accendere la fiamma olimpica
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Lo stadio Azteca di Città del Messico, costruito nel 1966 per ospitare il torneo olimpico di calcio, che diventa negli anni teatro di grandi eventi sportivi
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Il Palacio de Los Deportes, altro famoso impianto costruito per le Olimpiadi del 1968
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Primo piano di una medaglia d'oro assegnata a Città del Messico 1968. Dritto a sinistra, rovescio a destra
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Una modella con l'uniforme delle atlete britanniche utilizzata per la parata alla cerimonia d'apertura delle Olimpiadi del 1968
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Un'altra prospettiva del momento dell'accensione della fiamma olimpica da parte dell'atleta Enriqueta Basilio de Sotelo
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Un concorrente riceve cure mediche dopo essere svenuto a causa dell'altitudine. Città del Messico si trova a 2250 metri sopra il livello del mare. Gli atleti arrivano molto prima dell'inizio dei Giochi, per abituarsi a gareggiare a queste condizioni
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I tre vincitori della medaglia americana nella finale dei 400 metri maschili visti da una prospettiva insolita: piegati tra i giudici di gara per riprendere fiato. Da sinistra, Larry James (medaglia d'argento), un velocista non identificato in bianco, Ronald Freeman (medaglia di bronzo), e Lee Evans, che ha vinto l'evento e ha stabilito il record mondiale
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Ritorno degli atleti italiani dalle Olimpiadi di Citta' del Messico: le nuotatrici Mietta Strumolo e Novella Calligaris
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Un passaggio di testimone durante una delle frazioni della finale della staffetta 4x100 mt maschile
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L'americano Dick Fosbury durante la gara di salto in alto di cui vince la medaglia d'oro. Il "Fosbury Flop", la tecnica che l'atleta utilizza per la prima volta al mondo per il salto in alto, è stato rapidamente adottato da altri saltatori diventando lo stile standard
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La squadra olimpica francese durante un allenamento
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Il sollevatore di pesi ungherese Imre Foldi durante una delle gare. Nel corso delle Olimpiadi del 1968 stabilisce un nuovo record mondiale
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Un particolare della finale dei 200 metri piani, da sinistra: Larry Quested, John Carlos, Tommie Smith. I due atleti afroamericani passeranno alla storia per il loro gesto di protresta durante la premiazione della gara
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Durante l'esecuzione dell'inno statunitense alla premiazione della finale dei 200 metri piani, Tommie Smith (medaglia d'oro) e John Carlos (medaglia di bronzo) abbassano la testa e alzano al cielo il pugno sinistro il primo e quello destro il secondo con un guanto nero, in favore dei diritti civili dei neri. Questo gesto passerà alla storia, diventando uno dei simboli della lotta contro il razzismo
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La versione a colori della famosa immagine scattata dal fotografo John Dominis e relativa al gesto di protesta dei due atleti afroamericani
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L'atleta americano Lee Evans taglia il traguardo della finale dei 400 metri piani davanti ai connazionali Larry James (a destra) e Ronald Freeman (a sinistra)
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Il viaggio della torcia olimpica, qui a Veracruz, a giugno del 1968
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Un particolare della cerimonia di chiusura dei Giochi di Città del Messico, con il saluto alla successiva edizione, a Monaco di Baviera
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Messico 1968
Le Olimpiadi della contestazione
Nel 1963 viene assegnata la successiva edizione estiva dei Giochi del 1968 a Città del Messico, che supera la concorrenza forte di Detroit, sponsorizzata direttamente dal presidente Kennedy, di Lione e di Buenos Aires. Si tratta di un anno difficile per il mondo: il maggio francese e le contestazioni che si diffondono in tutta l'Europa, i tragici omicidi di Martin Luther King e Bob Kennedy in America, l'invasione dei carri armati sovietici a Praga, una stagione di drammatici attentati in Medio Oriente. Inoltre anche il Messico nei mesi che precedono le Olimpiadi è attraversato da violente proteste e da forti scontri tra gli studenti e la polizia, che si protraggono fino a poco prima dell'inizio della manifestazione. Eloquente è un susseguirsi di spari tra la polizia e i manifestanti a circa dieci giorni dalla cerimonia di apertura in una delle piazze centrali di Città del Messico, con centinaia di morti e accuse reciproche sui colpevoli. Tra i feriti anche la giornalista italiana Oriana Fallaci, colpita di striscio da un proiettile mentre si trova su un balcone vicino all'area degli scontri. Un'edizione che si rivelerà poi di grande successo e che lascerà spazio a momenti incredibili da un punto di vista sportivo e non. Tutto si concentra in particolare sulle gare di atletica. Nel salto in lungo l'atleta afroamericano Bob Beamon riesce a stabilire un record incredibile, mai verificatosi prima. Curiosamente la sua prestazione si svolge in mezzo a tante altre, senza dunque una particolare attenzione nè da parte degli spettatori e nè tantomeno degli organizzatori, non esiste infatti una precisa sequenza filmata di questo salto fenomenale, rimasto dunque per pochi! Secondo gli specialisti la prestazione incredibile di Beamon viene favorita dall'aria rarefatta.
Le XIX Olimpiadi di Città del Messico in numeri:
12 - 27 ottobre 1968
112 nazioni partecipanti
5516 atleti in gara
171 atleti italiani presenti
172 gare realizzate
In seguito i due vengono espulsi dal villaggio olimpico, ma ormai il loro gesto del tutto originale entra nella storia e nella memoria collettiva generale. Nel pugilato fa il suo esordio un altro atleta destinato ad una grande carriera, George Foreman. Questa edizione si chiude con una grande cerimonia, incentrata sul festeggiamento di tutti gli atleti partecipanti, che conferma il clima di festa e di partecipazione mostrato dai messicani, nonostante le drammatiche vicende della vigilia.Ma ancora maggiore clamore, con echi che vanno oltre la questione sportiva, suscita la finale dei 200 metri piani. Al traguardo primo e terzo sono gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos. Durante la premiazione, al momento dell'inno statunitense i due atleti sul podio, su cui salgono a piedi scalzi e con delle calze nere, abbassano la testa fissando la medaglia e distogliendo lo sguardo dalla bandiera americana e alzono il pugno sinistro Smith e destro Carlos, su cui indossano un guanto nero. Il gesto chiaramente di protesta, si rivolge alla situazione dei neri d'America e alla lotta contro il razzismo.
Le XIX Olimpiadi di Città del Messico in numeri:
12 - 27 ottobre 1968
112 nazioni partecipanti
5516 atleti in gara
171 atleti italiani presenti
172 gare realizzate