Rai Cultura
Nelson Mandela nel 1950 circa, quando praticava la boxe in un sobborgo di Soweto
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Un primo piano del 1961 del leader sudafricano anti-apartheid e membro dell'African National Congress (ANC)
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I sostenitori dell'ANC (African National Congress) pregano davanti al tribunale di Johannesburg, il 28 dicembre 1956, a sostegno di 152 militanti anti-apartheid, tra cui Nelson Mandela, durante il processo
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Nelson Mandela mentre discute con C. Andrews, un insegnante di Cape Town, intorno al 1950
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Un'altra manifestazione di solidarietà dei sostenitori dell'ANC nei confronti dei militanti anti-apartheid, il 28 dicembre 1956. Le 152 persone, fra cui c'è anche Nelson Mandela, sono sotto processo a Johannesburg
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Otto uomini, tra cui il leader anti-apartheid e membro dell'African National Congress (ANC) Nelson Mandela, condannati all'ergastolo nel processo di Rivonia lasciano il Palazzo di Giustizia di Pretoria il 12 giugno 1964 con i pugni alzati in segno di sfida attraverso le finestre sbarrate del macchina della prigione. Gli otto uomini sono accusati di cospirazione, sabotaggio e tradimento
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Un uomo lava uno slogan "Free Mandela" fuori dal lato della Cappella del King's College di Cambridge.
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La vecchia cella di prigione di Nelson Mandela a Robben Island, in Sud Africa, dove è stato rinchiuso 19 dei suoi 27 anni passati in carcere
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Il 10 febbraio 1995 il presidente sudafricano Nelson Mandela visita la sua ex cella nella famigerata prigione di Robben Island al largo di Cape Town
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Una foto dell'11 febbraio 1990 che mostra Nelson Mandela e la sua allora moglie, attivista contro l'apartheid, Winnie, che alzano i pugni e salutano la folla esultante per il rilascio di Mandela dalla prigione di Victor Verster vicino a Paarl, dopo 27 anni di reclusione
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Nelson Man​dela ritratto mentre vota per la prima volta ​nella sua vita alle elezioni generali del 26 marzo 1994
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Nelson Mandela mentre delinea come presidente la sua visione per il nuovo Sudafrica all'apertura della sessione del primo parlamento di tutte le razze del paese a Cape Town, il 24 maggio 1994
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Il presidente del Sudafrica si congratula con il capitano della nazionale di rugby sudafricana François Pienaar dopo la vittoria nella finale della Coppa del mondo di rugby a Ellis Park a Johannesburg il 24 giugno 1995. Un evento fortemente voluto da Mandela nel suo paese, per fortificare il processo di riunificazione nazionale
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Un cittadino sudafricano mostra l'11 febbraio 1990 a Soweto un giornale che annuncia il rilascio del leader anti-apartheid Nelson Mandela, in occasione di una manifestazione di massa
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Mandela insieme a sua figlia Zinzi e al nipote Bambata
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Mandela mentre saluta i suoi sostenitori durante una riunione elettorale, il 29 gennaio 1994 a Johannesburg. Nello stesso anno i sudafricani voteranno alle prime elezioni generali democratiche e multirazziali del paese
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Insieme al segretario generale dell'African National Congress ed anche lui ex detenuto a Robben Island, Walter Sisulu il 12 febbraio 1990, il giorno dopo la scarcerazione di Nelson Mandela
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Insieme alla principessa Diana durante il loro incontro nella casa di Mandela a Città del Capo, nel 1997
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Incontro con Yasser Arafat, a Gaza City
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Incontro tra la Regina Elisabetta e Mandela durante un ricevimento a Buckingham Palace, il 20 ottobre 2003
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Mandela tiene la Coppa del Mondo di calcio accanto all'arcivescovo Desmond Tutu di Città del Capo, il 15 maggio 2004 presso la sede della Fifa a Zurigo. Il Sudafrica sarà il primo paese africano ad ospitare questo evento grazie al presidente Mandela
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Il leader anti apartheid ai funerali di 12 persone morte durante i disordini nella township a Soweto, il 20 settembre 1990
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Nelson Mandela, presidente del Congresso nazionale africano sudafricano e il presidente sudafricano Frederik de Klerk (a destra) espongono il 9 dicembre 1993 a Oslo i loro premi Nobel per la pace, assegnati congiuntamente per i loro sforzi nel garantire una transizione pacifica dal dominio dell'apartheid. De Klerk si è dimesso da leader del Partito nazionale sudafricano nel 1997, dopo aver servito come secondo vicepresidente di Mandela fino al 1996
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La cerimonia commemorativa di Nelson Mandela il 10 dicembre 2013 a Johannesburg. Oltre 60 capi di stato si sono recati in Sud Africa per partecipare a una settimana di eventi per commemorare la vita dell'ex presidente sudafricano. Mandela è morto la sera del 5 dicembre 2013 nella sua casa di Houghton all'età di 95 anni
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Un santuario di fiori costituito di fronte alla casa di Mandela, in seguito alla sua morte
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Nelson Mandela

Nobel per la pace

Un racconto per immagini della vita di Nelson Mandela, leader anti-apartheid in Sud Africa. Soprannominato anche Madiba, dal clan di origine, si laurea in giurisprudenza e muove i suoi primi passi in politca nel 1944: è tra i fondatori della lega giovanile dell'African National Congress (ANC), di cui ne diventa presidente due anni dopo nel 1950. Si schiera a favore delle proteste contro le leggi sulla segregazione razziale in Sudafrica, ma nel 1961 la svolta che segna profondamente la sua vita, quando fonda un'organizzazione clandestina, chiamata Umkhonto we sizwe ("Lancia della nazione") e il 12 giugno 1964, dopo due anni di carcere e un lungo processo, viene condannato all'ergastolo, insieme ad altri leader dell'Anc, con le accuse di sabotaggio e di lotta armata.  Rimarrà in carcere per 27 anni, fino all'11 febbraio 1990, giorno della sua storica scarcerazione. Dal luglio del 1991 ritorna presidente dell'African National Congress (ANC) e inizia un lungo e graduale lavoro di negoziati con il governo per la democratizzazione del paese. Alle prime elezioni libere della storia del Sudafrica, nel maggio 1994, viene eletto come primo Presidente della Repubblica nero del Sudafrica.

Nel 1993 intanto riceve  il premio Nobel per la pace insieme all'ex presidente De Klerk, per l'impegno profuso nella lotta pacifica all'apartheid.

La sua presidenza si fonda su tre punti chiave: la riconciliazione nazionale, la lotta alla povertà, che lacera l'intero paese e il rilancio internazionale del nuovo Sudafrica integrato. In particolare istituisce la Commissione per la verità e la riconciliazione operativa tra il 1995 e il 1998, con lo scopo di certificare tutti i casi, sia tra i neri che tra i bianchi, di violenza perpetuata nel corso del regime di apartheid, trovando i colpevoli e offrendogli l'amnistia in cambio del riconoscimento delle violenze commesse per motivi politici. Mandela prosegue il suo lavoro a favore del rilancio del suo paese anche dopo la scadenza del mandato presidenziale nel 1999, decidendo di non ricandidarsi e di ritirarsi a vita privata. Continua a ricevere consensi sia a livello nazionale che internazionale, trasformandosi in uno dei grandi protagonisti del nostro secolo nella lotta contro la segregazione razziale. Scompare all'età di 95 anni, il 5 dicembre 2013 e a salutarlo alla solenne cerimonia funebre ci sono 4500 persone, addirittura vista l'enorme affluenza la camera ardente rimane aperta per ben tre giorni e per altri dieci vengono organizzate celebrazioni in tutto il paese, che gli riconosce un ruolo primario nella lotta per la libertà e per il cambiamento.