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Federico Leoni: l'ingovernabilità della vita
La moderna eroicità di Amleto
L’ingovernabile della vita è il tema della lezione magistrale che Federico Leoni, docente di antropologia filosofica all’Università di Verona, ha tenuto in occasione del KUM! Festival - Curare, Educare, Governare del 2017. L’ingovernabile della vita è la vita stessa. La vita, in quanto guardata dal desiderio del governo. Per illustrare questo nodo, Leoni fa riferimento ad Amleto, che vuole, per l’appunto, governare la vita. Amleto è la figura del desiderio di un massimo di governo sulla vita, che, a partire da questo desiderio, risulta ingovernabile. Per Hegel, Amleto non è più riferibile alla figura dell’eroe antico, ma è già l’eroe moderno, non colui che dà corso all’azione, ma colui che la tiene in sospeso.
Per mettere in rilievo la differenza più precisa che a questo riguardo vi è tra la tragedia antica e quella moderna accennerò solo all’Amleto di Shakespeare, che ha a fondamento una collisione analoga a quella trattata da Eschilo nelle Coefore e di Sofocle nell’Elettra. [...] La collisione vera e propria [...] non si svolge intorno al fatto che il figlio con la sua vendetta etica deve violare l’eticità stessa, ma intorno al carattere soggettivo di Amleto, la cui nobile anima non è fatta per questo genere di attività energica e, piena di disgusto per il mondo e la vita, sbattuta fra decisione, prove e preparativi di esecuzione, viene a soccombere per la propria esitazione e l’intreccio esterno delle circostanze.
Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Estetica
Amleto incarna la quintessenza del moderno nella misura in cui tiene in sospeso, anziché dare corso; tiene in sospeso e domanda. Dunque, è lo spettatore della propria azione, della propria vita nella misura in cui lo spettatore incarna il massimo del governo possibile.
Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli. Morire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al cordoglio e alle infinite miserie naturale retaggio della carne, è soluzione da accogliere a mani giunte.
William Shakespeare, Amleto, atto III, scena I
Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2017