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Massimo Cacciari. L'intellettualizzazione dell'arte contemporanea

L'espressione della soggettività dell'artista

Massimo Cacciari parla dell’arte contemporanea. Con il romanticismo l’arte diventa un prodotto autonomo del soggetto che afferma la propria libertà.

L’arte contemporanea è espressione della soggettività dell’artista nella complessità delle sue dimensioni e non più, come nel passsato, rappresentazione. Inizia un destino di crescente intellettualizzazione del fare artistico che lo rende difficile da comprendere. 


Massimo Cacciari è professore emerito di Estetica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha rivolto la sua attenzione alla crisi dell’idealismo tedesco e dei sistemi dialettici, valorizzando la critica della metafisica occidentale propria di Nietzsche e di Heidegger e seguendo la genealogia del pensiero nichilistico nei classici della mistica tardo-antica, medievale e moderna. Tra le sue opere recenti: Della cosa ultima (Milano 2004); Dallo Steinhof. Prospettive viennesi del primo Novecento (Milano 2005); Tre icone (Milano 2007); La città (Rimini 2009); Hamletica (Milano 2009); Il dolore dell’altro. Una lettura dell’Ecuba di Euripide e del Libro di Giobbe (Caserta 2010); Io sono il Signore Dio tuo (con P. Coda, Bologna 2010); Ama il prossimo tuo (con E. Bianchi, Bologna 2011); Doppio ritratto. San Francesco in Dante e Giotto (Milano 2012); Il potere che frena (Milano 2013); Labirinto filosofico (Milano 2014); Filologia e filosofia (Bologna 2015); Re Lear. Padri, figli, eredi (Caserta 2015); Occidente senza utopie (con P. Prodi, Bologna 2016); Generare Dio (Bologna 2017).