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Diego Fusaro. Difendere chi siamo
Le ragioni dell'identità italiana
Diego Fusaro, intervistato in occasione della presentazione, organizzata dall'associazione culturale Salentosophia il 10 dicembre 2020 a Matino (LE), del suo saggio Difendere chi siamo. Le ragioni dell’identità italiana, pubblicato da Rizzoli nel 2020, parla del tema dell’identità affrontato su un piano ontologico, oltre che su un piano storico, filosofico e politico.
Sul piano ontologico può esservi identità solo in presenza della differenza, le identità sono ciò che caratterizza gli enti e fa sì che ciascun ente sia se stesso, differenziandosi dagli altri enti che non è, per cui in assenza delle differenze non potrebbero esserci identità e viceversa. Il paradosso della globalizzazione ci chiede di rinunciare alle identità per aprirci alle differenze ma in realtà nella misura in cui si annullano le identità vengono meno anche le differenze, e infatti si produce l’omologazione individualizzante della civiltà dei consumi. La civiltà dei consumi globalizzata è un tentativo di sradicare tutte le differenze e tutte le identità per imporre una conformazione planetaria sotto il segno della forma merce.
Diego Fusaro (1983) insegna storia della filosofia allo IASSP (Istituto Alti Studi Strategici e Politici) di Milano. È attento studioso della storia del marxismo e dell'idealismo tedesco e italiano, nonché interprete controcorrente del presente. Collabora inoltre con «Il Fatto quotidiano» e «Affari italiani». Tra i suoi libri più fortunati ricordiamo: Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario (Bompiani 2009), Pensare altrimenti (Einaudi 2017), Il nuovo ordine erotico (Rizzoli 2018) e Glebalizzazione (Rizzoli 2019)
Sul piano ontologico può esservi identità solo in presenza della differenza, le identità sono ciò che caratterizza gli enti e fa sì che ciascun ente sia se stesso, differenziandosi dagli altri enti che non è, per cui in assenza delle differenze non potrebbero esserci identità e viceversa. Il paradosso della globalizzazione ci chiede di rinunciare alle identità per aprirci alle differenze ma in realtà nella misura in cui si annullano le identità vengono meno anche le differenze, e infatti si produce l’omologazione individualizzante della civiltà dei consumi. La civiltà dei consumi globalizzata è un tentativo di sradicare tutte le differenze e tutte le identità per imporre una conformazione planetaria sotto il segno della forma merce.
Il vero nemico è, pertanto, l’antidentitario, l’omologato, che pretende di distruggere tutte le identità per imporre il solo profilo del consumatore postidentitario, omologato e interscambiabile su scala globale.Il paradosso è che nel discorso imperante nella globalizzazione vige il teorema antidentitario che sostiene che per aprirsi alle identità altrui occorra rinunciare alla propria, producendo in tal modo la disidentificazione e rendendo impossibile lo stesso dialogo, perché esso può avvenire solo tra identità strutturate.
Esiste, oltre all’identità linguistica, un’identità filosofica italiana, che è il pensiero del conflitto e della storicità.La globalizzazione è una forzatura del principio di Leibniz dell’identità degli indiscernibili, perché pretende di uniformare il mondo intero, cose e persone, sotto il segno della forma merce per renderle indistinguibili. Il solo concetto di uguaglianza che la globalizzazione conosce è quello di omologazione, che finisce per produrre in concreto sempre più vistose disuguaglianze.
Diego Fusaro (1983) insegna storia della filosofia allo IASSP (Istituto Alti Studi Strategici e Politici) di Milano. È attento studioso della storia del marxismo e dell'idealismo tedesco e italiano, nonché interprete controcorrente del presente. Collabora inoltre con «Il Fatto quotidiano» e «Affari italiani». Tra i suoi libri più fortunati ricordiamo: Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario (Bompiani 2009), Pensare altrimenti (Einaudi 2017), Il nuovo ordine erotico (Rizzoli 2018) e Glebalizzazione (Rizzoli 2019)