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Marcello Veneziani. Gentile e il pensiero italiano
Da Dante al Risorgimento
Gentile scrive due opere in età giovanile, una dedicata a Rosmini e Gioberti e quindi al ripensamento filosofico del Risorgimento italiano e un’altra dedicata al pensiero di Marx, quindi alla filosofia della prassi. Con Marx, che Gentile considera non solo un pensatore politico ma un grande filosofo, si riconosce nel primato della prassi, ossia ritiene che sia arrivata l’epoca in cui il pensiero debba diventare azione, non pensiero e azione, come diceva Mazzini, ma pensiero è azione, una congiunzione che diventa verbo, una coincidenza tra la teoria e la prassi. Accetta quindi questo orizzonte marxiano, ma pone in contraddizione la formulazione del materialismo storico.Giovanni Gentile è stato l’ultimo grande filosofo che ha pensato l’Italia, l’ultimo pensatore che ha avuto dell’Italia un’idea legata a quello che Giuseppe Mazzini chiamava il pensiero vivente. Si è collegato alla grande tradizione italiana e ha individuato la nascita del pensiero italiano, nella figura di Dante, che, oltre ad essere il sommo poeta, è stato il primo a pensare l’Italia. La nazione italiana per Gentile è l’erede della filosofia classica italiana che nasce con Dante, si sviluppa con Machiavelli e il pensiero rinascimentale dei grandi umanisti, si ritrova in Vico e poi nel grande filone di pensiero del Risorgimento.
Tra materialismo e storia per Gentile c’è incompatibilità perché la storia è un’attività spirituale, quindi, laddove c’è il materialismo non c’è la storia e dove c’è la storia non c’è il materialismo e, attraverso questa chiave di lettura, critica e supera il marxismo, inserendosi in quel dibattito di fine Ottocento che si poneva il problema di inverare il marxismo nella tradizione filosofica italiana.
Gentile ha avuto un enorme numero di allievi, ma alla fine è stato cancellato, anche il suo assassinio è da considerare un parricidio filosofico, attraverso il quale l’intellettuale italiano si libera del suo padre ingombrante, non solo per il suo legame con il fascismo, ma anche per il suo legame con la tradizione italiana, per il suo riferimento spiritualistico.Anche la filosofia della prassi di Gramsci ha un debito nei confronti di Gentile, perché Gramsci legge Marx con gli occhi di Gentile, discostandosi dallo spiritualismo gentiliano, ma identificando cultura e politica. L’idea stessa di egemonia nasce sulla base dell’egemonia teorizzata da Gentile, che era però era l’educazione: Gentile voleva educare il popolo alla cultura italiana e alla tradizione spiritualistica italiana.
Gentile ha lasciato in eredità alla cultura una filosofia dell’attualismo che resta ancora profondamente inattuale, anche perché non si è confrontato con il nichilismo e laddove ha trovato il pensiero del nulla, come in Leopardi, lo ha tradotto in chiave ottimistica, non entrando nelle profondità del pensiero nichilista.La rimozione di Gentile coincide con la rimozione del pensiero italiano e la sua riscoperta dovrebbe coincidere con il risveglio della tradizione filosofica italiana.
Marcello Veneziani è nato a Bisceglie e vive tra Roma e Talamone. Proviene da studi filosofici. Ha fondato e diretto riviste tra cui L’Italia Settimanale e Lo Stato. Ha scritto su vari quotidiani e settimanali: dal Corriere della Sera a La Repubblica, La Stampa, Libero, Il Messaggero, Panorama. Ha scritto a lungo su Il Giornale, chiamato da Montanelli e poi da Feltri, dove ha tenuto per anni la rubrica in prima pagina Cucù. È commentatore della Rai. Ha scritto vari saggi, tra i quali La rivoluzione conservatrice in Italia, Processo all’Occidente, Comunitari o liberal, Di Padre in figlio. Elogio della Tradizione, La cultura della destra e La sconfitta delle idee (editi da Laterza). I Vinti, Rovesciare il ’68, Dio, Patria e Famiglia. Dopo il declino (editi da Mondadori). È poi passato a temi esistenziali pubblicando saggi filosofico letterari come Vita natural durante dedicato a Plotino e La sposa invisibile, un viaggio carnale e metafisico tra le figure femminili. Per Mondadori ha pubblicato tra l’altro Il segreto del viandante, Amor fati, la vita tra caso e destino, Vivere non basta. Lettere a Seneca sulla felicità. L’ultimo suo libro, uscito da Mondadori, è Anima e Corpo. Viaggio nel cuore della vita. Per gli Oscar Mondadori è in libreria Ritorno a Sud. Ha poi pubblicato con Marsilio Lettera agli italiani (2015), Alla luce del mito (2016), Imperdonabili. Cento ritratti di autori sconvenienti (2017), Nostalgia degli dei (2019) e Dispera bene (2020). Inoltre: Tramonti (Giubilei regnani, 2017) e Dante nostro padre (2020), La Cappa (2021), Scontenti (2022) e L'amore necessario. La forza che muove il mondo (2024).