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Francesco Pecoraro, Solo vera è l'estate
Senza vera attenzione al mondo
Giacomo Enzo Filippo appartengono alla città, sono la città, se ne nutrono e allo stesso tempo ne alimentano, con un infimo contributo, il clima mentale collettivo. Solo alcuni tra i loro genitori sono nati a Roma, ma la città li ha assimilati lo stesso, fin dalla nascita. Non li ha accolti, non li ha confortati, non li ha difesi, non li ha educati, non li ha formati, li ha assimilati, rendendoli parte della propria massa informe, priva di un vero sistema circolatorio, perennemente in coma eppure gonfia del proprio mito. Roma li ha costruiti e formattati a propria immagine, rendendoli paradossalmente antichi, cioè indifferenti al nuovo e al foresto, sempre accolto e inglobato, ma senza mai comprenderlo, senza comprendere nulla, mai, fino alla morte, per mancanza di vera attenzione al mondo.
Francesco Pecoraro scrive da una ventina d’anni, poesie, saggi su arte e architettura pubblicati da riviste specializzate e racconti. Ha pubblicato i racconti Dove credi di andare (Mondadori, 2007; Premio Napoli e Premio Berto); con il suo romanzo La vita in tempo di pace è stato finalista al Premio Strega 2014. Per Ponte alle Grazie ha pubblicato Lo stradone (2019) e Camere e Stanze (2021)