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Lydie Salvayre secondo Lorenza Di Lella

Sette donne

Emily Brontë, Colette, Virginia Woolf, Ingeborg Bachmann, Marina Cvetaeva, Djuna Barnes, Sylvia Plath: sono queste le Sette donne, raccontate da Lydie Salvayre nel libro tradotto da Lorenza Di Lella e Francesca Scala per Prehistorica Editore. Salvayre, che ha scoperto queste autrici durante l’adolescenza ed è stata plasmata da loro, ricostruisce biografie tormentate, esprime le proprie predilezioni all’interno delle loro opere, si riconosce in diversi aspetti di queste vite. Con passione e competenza Lorenza di Lella ci conduce all’interno del complesso mondo di Lydie Salvayre e della sua lingua multiforme.

Woolf, come Plath, come Cvetaeva, come tutti gli scrittori e le scrittrici che ammiro, è ritmo, è cioè la voce inimitabile di un soggetto, la sua voce innata, la sua voce particolare, che resiste a ogni prosodia sociale.

Lydie Salvayre nasce nel 1948 a Autanville da genitori spagnoli rifugiati, sfuggiti al franchismo durante la guerra civile. Studia lettere moderne all'Università di Tolosa e si laurea anche in psichiatria. Esordisce nel 1990 con il romanzo La Dichiarazione, insignito del Premio Hermès. Pubblica poi una quindicina di romanzi, che gli valgono  importanti riconoscimenti, fra cui il Prix Goncourt. In Francia è edita da illustri editori quali Le Seuil, Juillard e Verticales. In Italia, alcune sue opere sono state pubblicate da Bébert, Bollati e Boringheri, Feltrinelli, Guanda, L’Asino d’oro. Dal 2023 se ne occupa Prehistorica Editore.

Lorenza Di Lella traduce dal francese romanzi, racconti e saggi. Ha tradotto, fra gli altri, Georges Simenon, Emmanuel Carrère, Teresa Cremisi, Boileau e Narcejac, B. Quiriny, Michel Tremblay, Julia Deck. Nel 2012, insieme a G. G. Greco, ha ricevuto il premio Procida per la traduzione del Barone sanguinario di V. Pozner. È redattrice della collana «Gli Eccentrici» delle Edizioni Arcoiris di Salerno. Insegna traduzione letteraria dal francese nei corsi dell'Agenzia Letteraria Herzog.

Francesca Scala si è laureata all’Università di Bologna con una tesi in filologia romanza sul corpus del troviero Jehan de Renti, per poi specializzarsi a Firenze nel 2000 in traduzione letteraria alla SETL (Scuola Europea di Traduzione Letteraria). Ha tradotto per 20 anni, prevalentemente per Coconino Press-Fandango, romanzi a fumetti. Nel 2024 ha curato per la Sala Borsa di Bologna la prima rassegna di incontri che la biblioteca abbia mai dedicato alla traduzione letteraria. È socia fondatrice di Strade, Sindacato di Traduttrici e Traduttori Editoriali.