Rai Cultura

Mariss Jansons: il sorriso del direttore

La morte del grande direttore d'orchestra

Aveva diretto, tra gli altri, i Wiener Philharmoniker, aveva studiato violino, pianoforte e direzione al Conservatorio di San Pietroburgo (allora Leningrado), città dove è morto il 30 novembre. Ed era nato, 76 anni fa, a Riga, in Lettonia, in quell’epoca provincia dell’Unione Sovietica occupata dai nazisti, ai quali la famiglia, di origine ebraica, era riuscita a sfuggire. Mariss Jansons è stato un direttore d’orchestra davvero notevole, innamorato del proprio mestiere e del podio sul quale era voluto tornare, lo scorso ottobre, con la Bavarian Radio Symphony Orchestra, nonostante un recente, lungo periodo di malattia. Gustav Mahler era il suo compositore di riferimento. Di lui aveva inciso tutte le sinfonie. Molti, però, lo ricorderanno alla direzione di diversi concerti di Capodanno, con l’inconfondibile serenità sul volto - "il direttore d'orchestra con un dolcissimo sorriso", così lo chiamavano. 

Un grande, un uomo dolce, un artista che ha saputo coniugare la perfezione tecnica a una straordinaria profondità intellettuale e a una sensibilità rara
Enzo Turriziani, primo trombone dei Wiener Philharmoniker

Figlio d’arte – il padre direttore, la madre cantante d’opera – era cresciuto tra le tavole dei palcoscenici e gli strumenti musicali. Gli stessi che avrebbe continuato a frequentare per tutta la vita. Da Oslo (dove era stato già colpito da infarto durante una Bohème) a Londra, da Amsterdam a Pittsburgh, da Salisburgo a Berlino (Herbert von Karajan, di cui il padre era stato allievo, lo aveva invitato a diventare suo assistente presso i Berliner), da Monaco a Milano (la Scala), tante le orchestre sinfoniche che hanno potuto “assaporare” la sua bacchetta e che ne piangono la scomparsa.