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"C" come Cage

Ascoltare il silenzio

Nel 1984, La Rai trasmette John Cage e i bambini, un documentario di Luciano Martinengo realizzato nella primavera dello stesso anno, durante la permanenza del compositore americano a Torino e Ivrea “per quella che diventò la più lunga e memorabile manifestazione a lui dedicata in Italia”. In quell’occasione, precisamente il 19 maggio, Cage organizzò un Musicircus con numerosi alunni delle scuole elementari.

Non esiste una cosa come l’assenza del suono, il silenzio vero, totale. C’è sempre qualcosa da ascoltare e, se lo si esercita, si scopre che l’ascolto è un grandissimo piacere. E ci sono dei momenti, per esempio quando si sta aspettando che qualcosa accada, in cui, invece di snervarsi, di irritarsi per l’attesa, sei in grado di ascoltare. Invece di pensare che non ci sia proprio niente da fare, di annoiarsi…
John Cage

Musicircus è una parola che John Cage usava per indicare sia alcuni eventi della propria produzione artistica, sia una tattica compositiva specifica, in cui più cose accadono contemporaneamente, senza una relazione preordinata fra esse. 

Un primo Musicircus fu ideato nel 1967, con l’intento di raccogliere tutta la musica che è possibile trovare in una determinata località. Nel 1984, a Torino, realizzò un Musicircus for children in cui riunì ottocento bambini di età compresa tra i quattro e i dodici anni che, suddivisi in gruppi, cantarono, suonarono, fischiarono simultaneamente canzoni, filastrocche, inni che già conoscevano, secondo un ordine determinato da Cage; il movimento dei vari gruppi permetteva di percepire la variazione dei suoni sia da parte di chi ascoltava, sia da chi eseguiva.

Nell’estratto proposto da Rai Cultura, alcuni momenti degli incontri di John Cage con alunni e insegnanti. 

John Cage, una delle figure più innovative del Novecento sotto il profilo musicale e culturale, nasce a Los Angeles nel 1912. Si forma con Henry Cowell, Arnold Schönberg e Edgar Varèse. Con Schönberg adotta la tecnica seriale, sia di tipo dodecafonico, sia con delle serie da lui stabilite. 

A Seattle, dove nella seconda metà degli anni Trenta lavora alla Cornish School Of The Arts, compone musiche per balletto. Nel 1939, nella stessa Scuola, fonda un'orchestra di percussioni per la quale concepisce First construction (in metal) in cui utilizza abbondantemente “strumenti impropri”, soprattutto oggetti della vita quotidiana. Nello stesso anno scrive Imaginary landscape no. 1, un quartetto per un pianoforte, un piatto e due fonografi a velocità variabile: si tratta di una delle prime composizioni in cui compare la musica registrata.

Il balletto Bacchanale è l’occasione per scoprire le chance sonore del cosiddetto "pianoforte preparato": gomme, viti, cartoni e vari spessori inseriti tra le corde conferiscono allo strumento una sbalorditiva varietà timbrica (A Room e Amores, 1943; Sonatas and Interludes, 1946-48; Music for Marcel Duchamp, 1947). Negli stessi anni, Cage stringe relazioni con numerosi artisti (Max Ernst, Mondrian, Rauschenberg, tra gli altri) e, in particolare, con il coreografo Merce Cunningham con cui instaurerà un sodalizio artistico e sentimentale che durerà per tutta la vita.

Cage fonda la costruzione musicale sulla successione delle durate e sulla struttura ritmica, che “asservisce" l'armonia, convinto che la via del progresso musicale passi attraverso il ritmo piuttosto che per le altezze, inducendolo, conseguentemente, ad esplorare con particolare interesse le possibilità degli strumenti a percussione. Anche i rumori sono oggetto delle sue ricerche, così come la musica elettronica, e si serve di formule matematiche per articolare le composizioni.

Tra la seconda metà degli anni Quaranta e il principio dei Cinquanta, Cage approda alle culture orientali e sotto l’influsso Zen rifiuta l’idea occidentale di “artisticità”.

Quando l’arte e la musica sono antropocentriche, e cioè hanno a che fare con l’espressione di se stessi, appaiono futili e non mi stimolano affatto
John Cage

Nel 1950, per eliminare, soprattutto, l'aspetto soggettivo del processo compositivo e fare delle scelte in modo non intenzionale, si affida al cinese I Ching, il Libro dei mutamenti. L'adozione di questa e di altre tecniche aleatorie permettono a Cage di entrare in relazione con l'indeterminatezza del suono naturale perché, sostiene, la musica è natura, non la sua imitazione. Il musicista è subalterno alla natura, l’ascolta senza dominarla; è, insomma, un liberatore del suono. 

Cage abolisce anche la distinzione fra suono e silenzio, sottolineando come in un ambiente normale non esista nulla che possa essere considerato un silenzio totale. La distinzione tra suono e silenzio è, quindi, relativa e non assoluta. La musica si compone di suoni intenzionati, mentre il silenzio consiste di suoni senza intenzione alcuna, come quelli del proprio corpo.

Mentre gli ultimi anni Sessanta del Novecento sono dedicati, prevalentemente, ai Musicircus, i Settanta vedono Cage attento agli aspetti politici e sociali dell'opera d'arte. Nel 1977, su invito di Betty Freeman, filantropa e fotografa americana, Cage inizia a lavorare su un insieme di studi per il violinista Paul Zukofsky. Il risultato, i Freeman Études, arriva molti anni più tardi dopo numerose interruzioni. Zukofsky desidera una notazione convenzionale e rigorosa; Cage risponde alla sfida con una partitura di estrema difficoltà, tanto dettagliata da essere impossibile da eseguire, secondo il violinista. Negli anni successivi, Irvine Arditti e János Négyesy, invece, li eseguono dal vivo. Arditti, profondamente ammaliato dalla partitura, cerca di suonarla addirittura più velocemente di quanto Cage abbia indicato. La prima esecuzione completa di tutti e trentadue gli studi da parte di Arditti è del 1991, a Zurigo, alla presenza dello stesso Cage.

Negli ultimi anni di vita, Cage compone le sue opere più astratte, intitolate semplicemente con dei numeri che rappresentano il numero degli esecutori.

John Cage è morto nel 1992 a New York, all’età di ottant’anni.