Rai Cultura

Un'opera tragico-satirica

Trama e vicende di 'Una Lady Macbeth'

Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk è un’opera in quattro atti e nove quadri su libretto dello stesso Šostakovič e di Alexander Prejs, da Leskov. Fu rappresentata la prima volta il 22 gennaio 1934, al Teatro Malij di Leningrado. È la seconda prova di Šostakovič come autore di teatro musicale. Quattro anni prima, era andata in scena Il naso, da Gogol’. La derisoria ironia del testo e della musica aveva messo immediatamente in guardia il regime staliniano, ma fu con Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk, che l’autore, pur mostrando la propria maturazione, riconosciuta da uno straordinario consenso di critica e pubblico, ricevette la condanna da parte del potere sovietico. 

Tra il 1930 e il 1932, Šostakovič aveva lavorato all’adattamento di una novella dello scrittore russo Nikolaj Leskov in cui si narrava un fatto di cronaca nera realmente accaduto nella Russia ottocentesca, di cui era stata protagonista una donna di nome Katerina Lvovna Izmailova, sposa di un mercante della provincia, e omicida per questioni di interesse.

Perché ho scelto questo soggetto? In primo luogo perché i classici della nostra letteratura sono stati ben di rado utilizzati dai musicisti sovietici come base per le loro opere, e poi in quanto la vicenda narrata da Leskov è ricca di spunti vuoi drammatici che sociali. Di fatto, non esiste nella letteratura russa un fatto che caratterizzi in modo così espressivo la condizione della donna nella Russia prerivoluzionaria
Dmitrij Šostakovič 

La modifica principale apportata al testo di Leskov fu di natura psicologica: la Lady del titolo, malvagia e insaziabile di sesso e di ricchezza nella novella originale, si trasforma, nell’opera, in una vittima della cultura contadina arcaica, entro il cui ambito ha luogo la vicenda, e la portatrice di un messaggio di rivolta ed emancipazione. La donna diventa così un’assassina per necessità.

Lavoro alla Lady Macbeth già da circa due anni e mezzo. La Lady Macbeth è la prima parte di una progettata trilogia dedicata alla situazione della donna in diverse epoche della storia russa […] Anche se Katerina L'vovna è un'omicida - assassina infatti il marito e il suocero - ho per lei simpatia. [...]  Tutte le parti vocali della ‘Lady Macbeth’ sono cantabili e melodiche. L'orchestra viene potenziata per accentuare alcuni culmini drammatici. Saranno inclusi una banda militare e alcuni strumenti aggiunti
Dmitrij Šostakovič 

Le autorità sovietiche colsero nell’opera una carica di aggressività e di nichilismo e relegarono Šostakovič ai margini della società. Dopo il successo ottenuto in patria, Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk arrivò su diverse scene internazionali, comprese quelle statunitensi. Šostakovič, tuttavia, non si sarebbe più cimentato col teatro, fatti salvi gli abbozzi di I giocatori (1943) e di Mosca, quartiere Čeremuški (1958). 

Nel 1958, Šostakovič, che aveva dedicato l’opera alla moglie Nina Varzar, ne predispose una seconda versione, attenuandone i passaggi più taglienti e ribattezzandola Katerina Izmajlova.

LA TRAMA
Atto I Katerina, giovane donna sposata a Zinovij  Izmailov, figlio inetto del mercante Boris, vive la propria vita annoiata e mai illuminata da eventi che ne allietino il corso: il marito non le ha dato figli e Boris, padre-padrone abbietto, la detesta e insieme tenta di possederla; quando Zinovij  è costretto a lasciare la casa per lavoro, il suocero ingiunge a Katerina di giurare dinanzi alla servitù di restare fedele al marito. La cuoca Aksinia, però, fa notare di nascosto alla donna un bel garzone da poco assunto, Sergej. I lavoranti di casa Izmailov assediano Aksinia e la malmenano; Katerina interviene in favore della cuoca e lotta contro di essi. Il bel Sergej, impenitente donnaiolo che è della partita, si scontra con la padrona e ne forza la volontà con le sue robuste braccia; quest’ultima pare restarne però attratta. 
Katerina si ritira nella propria camera quando bussa alla porta Sergej, che, dopo pochi convenevoli, le salta addosso; Katerina oppone debole resistenza e, assalita dal proprio digiuno sessuale, diviene la sua amante. 

Atto II Il vecchio Boris s’accorge che la stanza della nuora è ancora illuminata; si reca dunque a trovarla, con l’intento di farla sua, ma incontra Sergej che esce dalla camera di Katerina e, intuito tutto, frusta a sangue il servo davanti alla donna, lo chiude a in cantina e intima alla nuora di fargli da mangiare. Katerina obbedisce e avvelena i funghi preparati per lui, il quale poco dopo muore fra spasimi atroci. Arriva un pope per amministrare i sacramenti al vecchio e per il momento nessuno sospetta di Katerina. 
Katerina libera Sergej e lo conduce nella sua camera. Mentre i due fanno l’amore, però, rientra Zinovij , il quale esige di sapere ciò che è avvenuto; con l’aiuto di Sergej Katerina uccide anche il marito e ne nasconde il cadavere in cantina. 

Atto III Passato del tempo, Katerina e Sergej si sposano, mentre Zinovij  è ritenuto disperso. Rimorsi e paure, però, hanno cominciato a tormentare la donna, la quale durante la cerimonia continua a lanciare furtive occhiate verso la cantina; un vecchio ubriaco crede che quegli sguardi siano effetto dell’ottimo vino che essa contiene e si reca in cantina. Sfondatane la porta, l’ubriaco trova il cadavere di Zinovij  e avverte la polizia.
Gli uomini della polizia si precipitano in massa sul posto. Ormai, per Katerina e Sergej è troppo tardi per fuggire e vengono arrestati.

Atto IV Katerina e Sergej sono stati aggregati a un gruppo di carcerati in viaggio per i lavori forzati in Siberia. La donna corrompe una guardia affinché le consenta di passare lanotte con il marito, ma costui, canaglia senza scrupoli, è ormai stanco di lei e l’accusa di essere stata solamente un’apportatrice di disgrazie, che gli ha rovinato la vita; anzi, comincia a corteggiare una detenuta più giovane, Sonetka. È davvero troppo per Katerina, che trascina con sé Sonetka e annega con lei nel lago. I deportati riprendono la marcia verso il loro castigo, chiedendosi perché l’uomo venga al mondo e quale sia l’origine dei mali del mondo e del secolo: l’incomunicabilità, l’intolleranza, il dispotismo, la frenesia sessuale