Ritratto del vero, storico Boris Godunov.
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Feodor Chaliapin (1873-1938), basso, nei panni di Boris Godunov. Il cantante lasciò il proprio Paese nel 1921, a causa della Rivoluzione Bolscevica.
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Bozzetto per la scenografia del "Boris Godunov", 1911. Artista: Alexander Yakovlevich Golovin (1863-1930).
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Una scena dal "Boris Godunov", 1924.
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Una scena dal "Boris Godunov", 1924.
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Feodor Chaliapin (1873-1938), basso, nei panni di Boris Godunov.
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Bozzetto per una rappresentazione del "Boris Godunov". Artista: Vasili Dmitrievich Polenov (1844-1927).
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Cesare Siepi, cantante lirico italiano, nel costume di scena per "Boris Godunov", 1955 circa.
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Boris Christoff (1914-1993), basso-baritono bulgaro nei panni di Boris Godunov, e Regina Resnik (1922-2013), soprano statunitense nel ruolo della principessa polacca Marina, durante le prove. Royal Opera House al Covent Garden di Londra, 1958.
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Richard Van Allan in "Boris Godunov", Novembre 1980
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Il cast di "Boris Godunov" messo in scena dal Bolshoi Theatre presso il monastero Svyatogorsky a Pushkinskiye Gory, Russia, 3 luglio 2002.
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John Tomlinson in "Boris Godunov". Royal Opera House al Covent Garden di Londra, 20 settembre 2003.
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Bozzetti per i costumi del "Boris Godunov", 1913. Artista: Leon Bakst. Parigi, Bibliothèque Des Arts Decoratifs (Library).
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Bozzetto per la scenografia di "Boris Godunov", 1908. Artista: A.A. Bakhrushin. Mosca, State Central Theatre Museum.
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Jerome Hines (1921-2003), basso statunitense, con la sua testa mozzata per "Boris Godunov", New York, Metropolitan Opera House, April 1959.
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Prove del "Boris Godunov". Dimitri Mitropoulos dirige l'orchestra e cinque membri del cast (da sx a dx: Jerome Hines, Lorenzo Alvary, Giulio Gari, Martha Lipton e Osie Hawkins). New York, Metropolitan Opera House, 1953.
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Louise Homer (1871-1947) nel ruolo di Marina al Metropolitan Opera House di New York, March 1913.
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Paul S. Althouse (1889-1954) nel ruolo di Dmitri al Metropolitan Opera House di New York, March 1913.
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Alcuni interpreti della prima del "Boris Godunov" al Metropolitan Opera House di New York, marzo 1913: Adam Didur, Anna Case, Maria Duchene Leonora Sparkes.
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Il programma di sala del "Boris Godunov". New York, Metropolitan Opera House, 19 marzo 1913.
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Genesi e sviluppo del "Boris Godunov"
La prosa vivente in musica di Modest Musorgskij
Boris Godunov è la prima esperienza teatrale veramente compiuta di Modest Petrovič Musorgskij. La prima versione risale al 1868 – 1869 e fu respinta dai Teatri Imperiali. Solamente cinque anni dopo, il 27 gennaio 1874, poté accedere al Teatro Mariinskij di Pietroburgo, in una seconda e più ampia versione (1871 – 1872) che riscosse un grande successo.
Ljudmila Šestakova, sorella del compositore Michail Glinka, animava un cenacolo letterario-musicale e, nel corso di un incontro, nel settembre del 1868, il giovane Musorgskij ricevette il suggerimento di musicare il dramma storico di Aleksandr Puškin, Boris Godunov, che il poeta aveva scritto ispirandosi, e facendone oggetto di dedica, a Nikolaj Karamzin e alla sua Storia dello Stato russo. Il compositore si mise immediatamente al lavoro, completando la partitura il 15 dicembre 1869.
Per la messa in scena ci si servì degli stessi scenari utilizzati per il dramma di Puškin nel 1870. L’opera riscosse un immediato successo di pubblico e di critica, salvo qualche rara eccezione, e fu replicata ventisei volte nel corso dei cinque anni successivi. Dopo una lunga eclisse, tornò in scena a Mosca nel 1888. Tra il 1895 e il 1906, Rimskij-Korsakov la riportò in teatro, dopo averne operato una revisione, rovesciando l’ordine delle due ultime scene e dando maggior risalto protagonistico ed ‘‘eroico’’ alla figura dello Zar; Rimskij-Korsakov operò anche una serie di modifiche dell’armonia. Fu questa versione del Boris a imporsi in occidente, dove debuttò - a Parigi - nel 1908; in Italia esordì al Teatro alla Scala il 14 gennaio del 1909.
Ancora nel 1928 le autorità sovietiche incaricarono lo studioso Pavel Lamm di ricostruire fedelmente la stesura originaria di Musorgskij, che, gradualmente, s’impose fino a sostituire quasi ovunque la versione rimskiana.
Nel 1939, fu Dmitrij Šostakovič a mettere mano alla strumentazione senza, però, toccare la composizione.
Ljudmila Šestakova, sorella del compositore Michail Glinka, animava un cenacolo letterario-musicale e, nel corso di un incontro, nel settembre del 1868, il giovane Musorgskij ricevette il suggerimento di musicare il dramma storico di Aleksandr Puškin, Boris Godunov, che il poeta aveva scritto ispirandosi, e facendone oggetto di dedica, a Nikolaj Karamzin e alla sua Storia dello Stato russo. Il compositore si mise immediatamente al lavoro, completando la partitura il 15 dicembre 1869.
Dopo il rifiuto del comitato di lettura dei Teatri Imperiali, Musorgskij rielaborò risolutamente la partitura, includendovi due nuovi quadri e modificando quelli preesistenti anche con l’aggiunta di nuovi personaggi, tra i quali Marina e il gesuita. Tuttavia, l’opera fu nuovamente bocciata; il nome di Musorgskij, però, era ormai noto e apprezzato, in particolar modo nei circoli slavisti che caldeggiavano l’affrancamento della musica russa da interferenze occidentali. Il Boris Godunov cominciò a circolare fra intellettuali e cantanti, fino a che il baritono Gennadij Kondratiev e, soprattutto, il celebre mezzosoprano Julia Platonova ne presero a cuore le sorti. La Platonova, forte del proprio prestigio, esigette che l’opera fosse inclusa nel cartellone del Teatro Mariinskij dove, finalmente, giunse nel 1874, diretta da Eduard Nápravník, con il baritono Ivan Mel’nikov nella parte di Boris, Platonova in quella di Marina, il contralto Darja Leonova nella parte dell’ostessa e il basso Osip Petrov come Varlaam.lo vorrei, ecco, che i miei personaggi parlassero sulla scena come parla la gente viva [...] ossia vorrei che la mia musica riproducesse il discorso umano in tutte le sue minime sfumature, e i suoni del discorso umano dovrebbero, senza esagerazione o caricatura, farsi musica [...] lo voglio fissare il linguaggio di Gogol'. È prosa vivente in musica
Modest Petrovič Musorgskij
Per la messa in scena ci si servì degli stessi scenari utilizzati per il dramma di Puškin nel 1870. L’opera riscosse un immediato successo di pubblico e di critica, salvo qualche rara eccezione, e fu replicata ventisei volte nel corso dei cinque anni successivi. Dopo una lunga eclisse, tornò in scena a Mosca nel 1888. Tra il 1895 e il 1906, Rimskij-Korsakov la riportò in teatro, dopo averne operato una revisione, rovesciando l’ordine delle due ultime scene e dando maggior risalto protagonistico ed ‘‘eroico’’ alla figura dello Zar; Rimskij-Korsakov operò anche una serie di modifiche dell’armonia. Fu questa versione del Boris a imporsi in occidente, dove debuttò - a Parigi - nel 1908; in Italia esordì al Teatro alla Scala il 14 gennaio del 1909.
Ancora nel 1928 le autorità sovietiche incaricarono lo studioso Pavel Lamm di ricostruire fedelmente la stesura originaria di Musorgskij, che, gradualmente, s’impose fino a sostituire quasi ovunque la versione rimskiana.
Nel 1939, fu Dmitrij Šostakovič a mettere mano alla strumentazione senza, però, toccare la composizione.