Cesare Brandi: a tu per tu con De Litio

Le stravaganze di un artista del Quattrocento

De Litio ha l’attaccamento tenace al passato e, quasi, direi, una transumanza nel futuro.
Cesare Brandi

Andrea De Litio (Delitio, Delisio) nasce nel 1420, nel piccolo borgo abruzzese di Lecce nei Marsi ed è uno dei più grandi pittori abruzzesi rinascimentali. Anche se si avanzano dubbi sul luogo di nascita, è certo che De Litio compia l’apprendistato presso la bottega del Maestro del Trittico Biffi, a L’Aquila. Dipinge la prima opera, La Madonna di Cese, nel 1439 circa. Dall’Abruzzo si sposta in Val Padana (tra Ferrara e Mantova), quindi a Venezia e Firenze. Ma i periodi più prolifici e intensi li trascorre ad Atri, dove morirà nel 1495.
Il coro della cattedrale di Atri è interamente dipinto con le sue Storie della Vergine e di Gesù. Gli affreschi pongono un problema di datazione difficile da risolvere. I costumi, per esempio, farebbero pensare alla moda della prima metà del Quattrocento, anche se non è possibile pensare che De Litio dipinga prima della diffusione dell’arte di Piero Della Francesca. Da una parte, il riferimento alla società del primo Quattrocento, dall’altra un occhio alle innovazioni della pittura rinascimentale: le stravaganze stilistiche di De Litio sono ricche di riferimenti alla cultura tardogotica e alla pittura a lui contemporanea. Resta il dubbio, secondo Cesare Brandi, che si tratti di invenzione o di esperienza diretta di altri modelli pittorici.

L’artista non è solo bizzarro. È, soprattutto, pieno di fantasia e ogni aspetto del reale diviene per lui uno spunto narrativo a sé.
Cesare Brandi


A tu per tu con l’opera d’arte, un programma di Franco Simongini, con il commento di Cesare Brandi