Emilio Tadini e la pittura del Novecento
Emilio Tadini, pittore e teorico dell`arte scomparso il 25 settembre 2002, ripercorre la storia dei movimenti artistici europei tra la fine dell’Ottocento, quando si verifica una vera e propria spaccatura tra gusto medio e innovazioni degli artisti indipendenti, e i primi decenni del Novecento.
Dal Divisionismo caratterizzato dal particolare metodo di scomposizione della materia pittorica, che prepara il terreno alla scomposizione della forma Futurista, si passa all’analisi del Surrealismo con la sua carica simbolica, l'immaginario fiabesco, le incursioni perfettamente assecondate dell’inconscio e la polemica nei confronti della società. È la volta poi dell'arte astratta: Malevic e Mondrian sono esempi opposti di astrazione. Totale e di segno mistico, nel primo caso, geometrica, chiara e definita secondo.
E il Grafitismo è arte o vandalismo? Il dibattito resta aperto.
I surrealisti prendono una posizione decisa nei confronti del rapporto con la società, sono ferocemente anticonvezionali. Questo si spiega se pensiamo che quasi tutti quelli che hanno partecipato al suerrealismo hanno preso parte alla Prima Guerra Mondiale, un macello inaudito, muoiono milioni di givani sul fronte per conquistare cento metri di terreno.
Emilio Tadini