"Father and Son" di Fabio Viola

L'archeologia diventa un videogioco di successo

Fabio Viola, game designer di origini toscane ha trasformato in lavoro la sua passione per i videogiochi e l'archeologia, grazie a Father and Son, il primo videogioco al mondo ad essere stato lanciato da un Museo, riscuotendo subito un successo mondiale.
Iniziai a scrivere per quello che erano le prime riviste di videogiochi degli anni novanta per poi fondare, mentre ero all’università, quindi a 22 anni una mia prima start-up che si occupava esclusivamente di videogiochi.  
Fabio Viola
Il progetto nasce dall’idea di Ludovico Solima, professore all'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, e dal direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini e si propone di mettere in contatto due mondi apparentemente distanti come l’archeologia e il videogioco, al fine di sensibilizzare il pubblico sul delicato rapporto tra passato e presente.
Father and Son è uno dei primi progetti al mondo in cui un museo diventa publisher di un videogioco: un videogioco che non è un gioco didattico ma è un gioco che ha una sua dignità artistica e culturale, Francheschini l’ha citata in un’intervista in cui parlava dei videogiochi come ottava forma d’arte.
Fabio Viola
La storia è quella di Michael che riceve una lettera dal padre archeologo ormai scomparso e intraprende un viaggio alla volta del Museo Archeologico e della città partenopea. Esplorando le strade di Napoli e le sale del museo, il giocatore grazie alla collezione viene catapultato in epoche e luoghi differenti e, come in ogni videogioco, ha varie possibilità di scelta che lo condurranno a finali diversificati. Grazie alla modalità check – in si può giocare comodamente da qualsiasi parte del mondo ma solo recandosi fisicamente al museo e pagando il biglietto si ha l’opportunità di sbloccare contenuti e spazi aggiuntivi. Questo espediente, ideato per accrescere la fruizione della collezione museale, sembra aver dato ottimi risultati, come dimostrano le oltre 14 mila persone che lo hanno visitato dal lancio del gioco ad oggi. Father and Son  è percepito come un videogioco connotato da una sua dignità artistica ed emotiva, che è capace di trasmettere contenuti attraverso la partecipazione attiva di un pubblico differenziato. Pubblico che, attraverso i data driven developement - metodo che consiste in miglioramenti continui grazie alle azioni degli utenti - svolge un ruolo attivo: dalla sua data di rilascio, Father and Son è già stato aggiornato quattro volte.
Sviluppato dall’Associazione TuoMuseo, presiduto a Fabio Viola, e lanciato a marzo 2017 dopo due anni di lavoro, Father and Son conta, ad oggi quasi un milione e mezzo di download ed è scaricabile in 7 lingue (italiano, inglese, cinese, russo, spagnolo, francese, portoghese) e attualmente è in corso persino la sua traduzione in napoletano, affidata a studenti provenienti da scuole della città, per avvicinare i ragazzi al Museo attraverso uno strumento e un linguaggio a loro familiare. A questo progetto di inclusione sociale si accosta l’innovativa e finora mai tentata impresa di dare vita a uno spettacolo teatrale del videogioco, a cui sta lavorando una compagnia teatrale napoletana, in collaborazione con lo stesso Fabio Viola.