Eva Jospin

Gli universi di cartone

Eva Jospin, una giovane artista francese (che parla molto bene l’italiano), usa un materiale particolare per realizzare le sue opere: il cartone. All’inizio della sua carriera decise di usare questo materiale anche perché, aspirando a realizzare lavori di grandi dimensioni,  il cartone era facile da rimediare e poco costoso, così da permetterle anche di distruggere a cuor leggero un’opera di cui non fosse soddisfatta e poter ricominciare da capo. Nell’uso del cartone l’artista trova una particolare libertà e un potenziale espressivo per la sua duttilità; è affascinata inoltre dall’idea del riciclo creativo dei materiali.

Eva Jospin ha già partecipato a numerose mostre collettive, tra le quali Round the clock all’Arsenale Novissimo di Venezia, La Dernière Vague alla Friche la Belle de Mai a Marsiglia, Inside al Palais de Tokyo, e Des hommes et la foret al Musée Historique del Castello di Lyon. È stata al centro di diverse personali, a partire da Opere recenti alla Galleria Unosunove a Roma, continuando con Détails d’une forêt alla Galerie Pièce Unique a Parigi e Carte blanche à Eva Jospin alla Manifattura dei Gobelins.

Nel 2016 l’artista ha realizzato a Parigi la potente installazione “Panorama” alla Cour Carrée du Louvre, ispirandosi ai modelli dei cosiddetti panorami che venivano installati in edifici circolari all’inizio dell’Ottocento, creando una foresta di alberi di cartone racchiusa in penombra in una struttura circolare che all’esterno riflette a 360 gradi la corte del Louvre mediante pareti specchiate.

Da sempre l’immaginario della foresta occupa un posto centrale nell’opera di Eva Jospin; riflette ansie umane come l’idea di perdersi o di ritrovarsi e i ricordi dei racconti dell’infanzia: queste foreste sono dunque luoghi di ricerca della conoscenza di sé, ma anche di fuga mentale e di allontanamento.

RAI Cultura ha incontrato l'artista Eva Jospin in occasione della sua permanenza come borsista a Villa Medici nel mese di maggio 2017.