Inward e la Street Art che fa rinascere la periferia di Napoli

Quando l'ispirazione arriva dai più piccoli

Il quartiere Ponticelli, situato nella zona orientale di Napoli, è una delle periferie più difficili e complesse d’Italia. Un territorio giovane e con il più alto tasso di dispersione scolastica e disoccupazione. In tale contesto si inserisce l'attività dell'Osservatorio Inward, promotore di diversi interventi di creatività urbana nel Parco Merola di Ponticelli, ribattezzato Parco dei Murales, con l'obiettivo della rigenerazione sociale e riqualificazione urbana attraverso la Street Art. 
Dalla qualità del gioco, all’importanza della lettura alla lotta al razzismo, sono molteplici le tematiche celate dietro ogni murales presente.
L’ultimo murales è stato realizzato da Fabio Petani, street artist: ad ispirare l’artista piemontese sono stati i disegni e delle inusuali foto realizzate dai giovanissimi residenti del parco in seguito alla visita alle serre dell’Orto Botanico di Via Foria. Il suo murales è dedicato ad Aldo Merola, ex direttore dell’Orto Botanico di Napoli.
L’opera, come tutte le altre ha un significato nascosto: vuole sottolineare come a Ponticelli molti dei terreni un tempo coltivati, siano stati usati per costruire edifici residenziali, abbandonando così il verde pubblico. Soprattutto dopo il distruttivo terremoto del 1980, diversi sono stati gli edifici eretti. 
Inward opera da ormai diversi anni attraverso la Street Art: la loro attività vuole essere una sfida, in una zona come quella del quartiere Ponticelli, nata come zona industriale dove mancano tantissimi servizi, nonostante sia il secondo quartiere più grande della capitale campana, e dove ci sono pochissimi  luoghi di aggregazione. 
Il primo murales del Parco è stato Ael. Tutt’ egual song' 'e criature di Jorit, il volto di una bambina di un campo rom divenuta immagine iconica del progetto e della rinascita di Ponticelli.

L'idea è quella di lanciare un forte messaggio di integrazione e di abbattere i muri del razzismo.

All'opera del famoso Jorit hanno fatto seguito altri cinque murales, tutti di noti artisti internazionali, da Zed1 a Mattia Campo dall’Orto, da Rosk&Loste a Hope e La Fille Bertha.