L'abbazia delle Tre Fontane a Roma

Realtà virtuale per mostrare a tutti i luoghi della clausura

La bellissima Abbazia delle Tre Fontane è un monastero contemplativo nel cuore di Roma, frequentato da romani e turisti, italiani e non. La si visita perchè la tradizione vuole che qui sia stato decapitato San Paolo, la cui testa, cadendo a terra, avrebbe fatto tre rimbalzi, da ognuno dei quali sarebbe scaturita una fonte, ma anche per la sua importanza storico - artistica e per trovare ristoro in una vera e propria oasi di pace.
L' Abbazia è tenuta dai padri trappisti che si mantengono producendo con le loro mani prodotti agricoli, olio, miele, cioccolata ed anche la birra. Siccome i monaci vivono in clausura, non tutte le parti del monastero sono accessibili al pubblico, ed ai visitatori poteva restare la curiosità di vedere non solo le tre chiese presenti ma anche luoghi come il chiostro o la parte non visitabile della chiesa abbaziale.

Siamo monaci di clausura, ciò significa che manteniamo fuori dai nostri luoghi di vita le persone.
Jacques Brière

Da poco però c'è una splendida novità, davvero più unica che rara, perchè l' Abbazia è probabilmente il primo luogo sacro al mondo ad offire ai suoi visitatori un' installazione di realtà virtuale. Grazie ad una start up innovativa e tutta italiana, Sfera Productions (http://sferaproductions.com) è stato infatti realizzato un virtual tour. Attraverso un sistema HTC Vive permanente allestita all’interno dell’area museale dell’Abbazia, gli utenti potranno visitare per la prima volta l’intera Chiesa Abbaziale, uno dei monumenti più interessanti dell’architettura medievale romana di transizione, che attualmente è accessibile solo fino a una certa altezza della navata centrale, e il Chiostro, il luogo in cui i monaci Cistercensi si riuniscono nella preghiera e nella meditazione fin dal XII secolo.
Tutti gli ambienti sono stati fedelmente riprodotti in computer grafica e successivamente implementati in un motore grafico per la fruizione in tempo reale. Nel corso delle due esperienze virtuali, le voci dei monaci e i loro canti, insieme ai rintocchi delle campane e ai rumori della natura del giardino del Chiostro, concorrono a simulare una sensazione di reale (com)presenza nel luogo.
Abbiamo intervistato l'abate Jacques Brière che ci ha raccontato la secolare storia di questo luogo, la vita dei trappisti e soprattutto come mai abbia deciso di utilizzare questi metodi tecnologici davvero all' avanguardia. Poi, naturalmente, abbiamo anche noi fatto l' affascinate esperienza della visita virtuale...