Giovanni Battista Piranesi
L'archeologia visionaria del grande incisore
Quando mi accorsi che a Roma la maggior parte dei monumenti antichi giacevano abbandonati nei campi o nei giardini, oppure servivano da cava per nuove costruzioni, decisi di preservarne il ricordo con le mie incisioni. Ho dunque cercato di mettervi la più grande esattezza possibile.
Giovanni Battista Piranesi
Giovanni Battista Piranesi si reca a Roma, per la prima volta, nel 1740 partecipando in qualità di disegnatore al seguito della spedizione diplomatica del nuovo ambasciatore veneziano Francesco Venier. Con le “parlanti ruine” della civiltà romana, egli instaura da subito, e per sempre, un dialogo personalissimo. Il risultato è uno sterminato deposito di immagini della Città Eterna caratterizzate da un magico intreccio di scienza e invenzione, precisione e “capriccio” della ragione.
E’ lo sguardo di un architetto, di uno scenografo, di un conoscitore della storia romana, di un artista educato al rigore prospettico del vedutismo veneziano e, infine, è lo sguardo di un visionario: un fabbricatore di utopie che recuperando le forme antiche attraverso l’eccellenza della tecnica incisoria, si fa portavoce eloquente della romanità e della sua resurrezione in un mondo nuovo.
Il contatto, l’esperienza delle rovine romane per lui saranno assolutamente sconvolgenti, si accorgerà che la Roma antica è la condizione di maestà e magnificenza ancora presente e si rende conto che l’approccio deve essere depurato di tutte le leggende dell’antichità che si ripetono nel tempo e che sono un po’ la scoria della mancanza di verifica diretta e così procede a una misurazione dettagliata e a un'indagine oggettiva delle antichità superstiti ma addirittura giunge al punto di seguire degli scavi, di ridisegnare la configurazione originaria delle antichità romane cumulando proprio la sua competenza di architetto.
Luigi Ficacci
Il Museo di Palazzo Braschi, depositario di un vasto nucleo dell’opera di Piranesi, presenta una rassegna delle principali serie di acqueforti: Vedute di Roma e Antichità di Roma, integrata con una selezione da Carceri d’invenzione, provenienti dalla Fondazione Cini di Venezia. Prospettive geometricamente ineccepibili eppure sfuggenti, dall’effetto straniante, che anticipano l'immaginario escheriano e sono ancora vive nella cultura figurativa contemporanea.
Il servizio è stato realizzato da RAI Cultura in occasione della mostra Piranesi. La fabbrica dell’utopia, Museo di Palazzo Braschi, Roma, 2017