Tito Amodei
L'arte è una miccia sotto i piedi
Ferdinando Amodei, più noto come Tito (Colli a Volturno, 11 marzo 1926 - Roma, 31 gennaio 2018), è stato scultore, pittore, critico d'arte e religioso italiano. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze con Primo Conti, inizia nel 1964 l’attività espositiva in Italia e all’estero. Nel 1967 fonda il Centro Sperimentale Artistico “Sala 1” a Roma, nei locali attigui al Santuario Pontificio della Scala Santa, di cui cura le prime mostre con artisti come Matta e Wotruba. Nel 1983 viene nominato membro dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon e negli stessi anni riceve numerose committenze per opere pubbliche e private. Attraverso mostre, conferenze e pubblicazioni, promuove l'arte sacra in un dibattito aperto alle più innovative forme espressive, sebbene non scevro di controversie, portando nella pratica artistica il messaggio del concilio Vaticano II.
C'è un rapporto tra la lunghezza del manico, il peso dell'accetta e il movimento: quando entri nel legno con un colpo di accetta, tu ottieni quella profondità che vuoi ottenere
Tito Amodei
Nel corso degli anni, Tito dissolve progressivamente le componenti figurative e concettuali presenti nelle sue opere in favore di un'astrazione geometrica elaborata dalle forme base del cilindro e del piano e dalla ricerca dell'equilibrio prospettico e luministico di pesi e volumi con lo spazio circostante. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private e pubbliche e nelle raccolte di prestigiosi musei del mondo. Negli ultimi anni è stata istituita a suo nome una Fondazione, atta a tutelare la sua ingente produzione artistica e a promuovere il suo lavoro nel tempo.