Le visioni di Donnadieux

"Vedo l'invisibile"

Figlio unico cresciuto dal padre, Donnadieux (nato Jeremy Nouhaud), giovane artista francese, si rifugia nei libri e nella solitudine, un rifugio che gli permette di mettersi in contatto con il suo lato più creativo e espressivo.

Con il passare degli anni, Donnadieux scopre la musica elettronica e l’uso pesante di stupefacenti, una rivelazione che aprirà i suoi occhi sul mondo dell’arte e del potere della matita.

Donnadieux, in continua lotta con se stesso si trova rinchiuso nella sua solitudine e il disegno diventa un tramite per relazionarsi con il mondo esterno. Quando Donnadieux si rende conto che le sostanze prendono il soppravvento sulle sue energie e la sua creatività, cambia radicalmente dedicandosi ad un stile di vita sana.

Credo che il disegno mi permetta di vedere l'invisibile. Per me è l'essenziale.(...) Disegnare mi permette di ricollegarmi con tutti i misteri dell'esistenza che sono così rari.
Donnadieux

Il titolo delle sue opere è sempre lo stesso: Mantic. Solo il numero che l'accompagna varia a seconda del momento della loro creazione.

La mantica è l'antica arte di divinare il futuro, interpretando segni di varia natura, quali i comportamenti umani o animali, i fenomeni naturali etc. Questa scelta corrisponde al suo processo creativo. Infatti l'artista non utilizza disegni preparatori, ma aspetta che le sue visioni appaiano sul foglio bianco per poi dar loro forma, come in uno stato di trance.

Credo che disegnare è in anzitutto implorare l'amore.. Una dell prime cose che mi ricordo è che disegnavo per attira l'attenzione.
Donnadieux
 

Il servizio è stato realizzato nel 2017 in occasione di una mostra personale dell'artista alla Nero Gallery, Roma.