Luciano Romano e lo sguardo obliquo sulle scale

Il fotografo racconta la sua passione

Luciano Romano faceva le foto per la casa editrice di Franco Maria Ricci e gli fu chiesto di scattarne una della scala della Biblioteca Medicea Laurenziana, disegnata da Michelangelo nel 1558. L’opera, originariamente, era stata progettata in legno, ma Cosimo I de’ Medici preferì farla realizzare in pietra serena.In un primo momento, il fotografo si domandò come poter realizzare quindici foto interessanti di quel soggetto, ma col tempo le scale sono diventate una passione per lui che, con un gioco di parole, porta gli osservatori delle scale da lui fotografate, su un’altra scala.

Le scale sono luogo metaforico di un passaggio di stato. Intanto perché le costruzioni sono simbolo della trasformazione della natura, poi, c’è il passaggio dalla pietra alla luminosità del cielo. [...] Quando entri nei vani scala, trovi delle figurazioni fantastiche, ai miei occhi.
Luciano Romano

Il suo sguardo attento all’architettura, ai materiali e alle proporzioni trasforma ogni scala in uno spazio illusorio di altre dimensioni. Lo sguardo obliquo dell'artista fu apprezzato in primis dallo Studio Trisorio di Napoli, che organizzò la sua prima mostra e che continua a divulgare il suo lavoro.

Sono andato a guardare tutte le foto che mi era capitato di fare delle scale e ho scoperto che c’era questa forza di attrazione che mi richiamava. In qualcuna vedevo una conchiglia, in qualcuna vedevo una spirale, in qualcuna vedevo un vortice, in qualcuna vedevo una galassia. Ho compreso anche che la forma, questa forma che si avvolge su sé stessa, è una forma che ci coinvolge perché appartiene alle leggi dell’Universo: c’è nell’estremamente piccolo della struttura cellulare e c’è nell’estremamente grande della galassia, dell’Universo.
Luciano Romano


Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2016