Pompei@Madre. I parte
il dialogo tra materia archeologica e le Collezioni
Il mito di Pompei dal Settecento ai giorni nostri, la specificità, l’inesauribile ricchezza documentaria della città campana sigillata dall’eruzione del 79.d. C.
Nel progetto espositivo ideato al Museo Madre di Napoli, che accende i riflettori sulla vitalità e attualità del laboratorio pompeiano, coesistono percorsi diversi e articolati.Gli spazi del Museo caratterizzati dalle collezioni permanenti, segnati dalle figurazioni pittoriche e scultoree, talvolta monumentali, dalla misura e dal ritmo imposto dall’immaginario degli artisti del nostro tempo, ha suggerito ai curatori della mostra Massimo Osanna e Andrea Viliani, un possibile confronto con gli ambienti della domus antica. Una concatenazione di stanze dove è in scena un dialogo tra reperti antichi ed opere di Daniel Buren, Domenico Bianchi, Francesco Clemente, Richard Long, Sol LeWitt, Luciano Fabro, Jeff Koons, Richard Serra, Giulio Paolini, Rebecca Horn, Mimmo Paladino, Jannis Kounellis, Anish Kapoor. Luoghi riconfigurati e aperti al flusso del tempo grazie alla presenza della “materia archeologica” pompeiana. Così prossima, così contemporanea.
Il servizio è stato realizzato da RAI Cultura in occasione della mostra Pompei@Madre. Materia Archeologica. Le Collezioni, Museo Madre, Napoli, 2018
Guarda anche l'intervista con Andrea Viliani, direttore del Museo Madre e co-curatore della mostra