RAVO

Lo street artist rende Caravaggio contemporaneo

Andrea RAVO Mattoni è uno street artist di Varese che ha cercato di collegare la sua passione per la bomboletta spray a quella per la storia dell’arte e per grandi pittori del passato, con una particolare attenzione verso l’opera di Caravaggio.
Il desiderio di creare un ponte tra passato e contemporaneo ha dato vita al suo progetto di recupero del classicismo nel contemporaneo con l’obiettivo di "allestire" una pinacoteca a cielo aperto e rendere l’arte accessibile a tutti.

Fondamentale per RAVO Mattoni è cercare  la correlazione tra il territorio e l’opera che dipinge,  come a esempio con la riscoperta di pittori poco conosciuti ma significativi per il luogo in cui sono vissuti.

 Il recupero del classicismo nel contemporaneo era un progetto che avevo nel cassetto, un sogno nel cassetto. Era confrontarmi con i grandi classici del passato con l’utilizzo delle bombolette spray.
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La Pinacoteca a cielo aperto prende il via nel 2016 con la realizzazione da parte dell'artista della Cattura di Cristo di Caravaggio in occasione di un festival di street art a Varese. 
Questo primo murale è stato il trampolino di lancio per  numerosi altri murales che RAVO ha creato su commissione di privati e istituzioni pubbliche dal Nord al Sud Italia.
                                                                                                                                                           
Cosi ad oggi Andrea RAVO Mattoni, dopo solo un anno dell’avvio del suo progetto, espone già le sue rivisitazioni di opere di grandi artisti del passato a Messina, Sassari, Varese, Milano, Gaeta, Roma che divengono così spazi di un enorme museo a cielo aperto.

 

Ho una lista di quadri che vorrei realizzare molto ampia fra cui c’era "Le Sette opere di Misericordia" Allora ho dato anche il la all’apertura a questa sala di Roma, la sala della Pinacoteca a cielo aperto di Roma con la realizzazione di uno dei quadri forse più complessi di Caravaggio.    
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Ravo Mattoni vuole infatti creare anche un rapporto con le istituzioni museali, offrendo al pubblico non abituato all’arte opere fino ad ora esposte solo nelle sale dei grandi musei. Non per sostituirli, ma per dar loro visibilità.