Una Cappella Sistina della street art dedicata a Pasolini

Omaggio al grande scrittore, poeta e regista

L'hanno già definita la "Cappella Sistina" della street art. Si tratta di un murale che ricopre una superficie di 11 x 8 metri e raffigura gli ultimi istanti di vita di Pier Paolo Pasolini. È stato realizzato a Torpignattara, quartiere della periferia romana, che il poeta frequentava e in cui molti ancora lo ricordano. L'autore è Nicola Verlato, artista veronese trasferitosi a Los Angeles dal 2005. 

Questo lavoro rappresenta la discesa del corpo di Pasolini al momento della sua morte. […] Pasolini precipita verso un luogo allegorico, una sorta di isoletta in cui trova sé stesso bambino seduto sulle ginocchia della madre cui dedica i suoi primi versi - Nicola Verlato

Verlato ha dipinto anche Petrarca, che Pasolini considerava una sorta di nume tutelare, e Ezra Pound, nudo, che li osserva. In alto, Pino Pelosi, un carabiniere e due giornalisti. Lo stile è classicheggiante, di forte impatto visivo, dai tratti michelangioleschi.

C’è Ezra Pound messo a nudo a fianco di Pasolini. Questo vecchio poeta, che ha dichiarato un po’ il suo fallimento nei confronti della poesia nell’intervista che gli fece Pasolini negli anni Sessanta, mettendolo, in un certo senso, a nudo - David Diavù Vecchiato

In questa intervista David Diavù Vecchiato, ideatore e curatore del progetto, ci spiega il murale in tutti i suoi particolari, ci racconta alcuni episodi significativi legati alla sua realizzazione e accenna ad Hostia, un programma articolato in una mostra, un mausoleo virtuale da realizzarsi all'idroscalo di Ostia e una sinfonia, tutti dedicati al grande intellettuale friulano, a quarant'anni dalla sua tragica scomparsa.

Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975) scrittore, poeta, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista, è stato uno tra i maggiori intellettuali italiani e può ben essere ascritto ai grandi classici del Novecento. Dotato di un'eccezionale versatilità culturale, è stato un implacabile osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni Settanta, suscitando spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il rapporto con la propria omosessualità è stato al centro del suo personaggio pubblico, fino a definirne la morte, avvenuta in circostanze drammatiche e mai perfettamente chiarite all'idroscalo di Ostia il 2 novembre 1975. Tra i suoi film ricordiamo Accattone (1961), Mamma Roma (1962), Il vangelo secondo Matteo (1964), il documentario Comizi d’amore (1965) e Uccellacci e uccellini (1966). Tra le sue opere letterarie più importanti ricordiamo per la poesia La meglio gioventù (1954), Le ceneri di Gramsci (1957); e per la narrativa Ragazzi di vita (1955), Una vita violenta (1959), Teorema (1968) e Petrolio, pubblicato postumo nel 1992. Ricordiamo inoltre Scritti corsari (1975), imprescindibile raccolta di articoli pubblicati da Pasolini tra il 1973 e il 1975 sulle colonne di diversi quotidiani.