Elena Dorfman

Vita domestica con bambole erotiche

In America esiste una comunità di adulti, uomini e donne, coppie e single, che vive una quotidianità con bambole erotiche iperrealistiche a grandezza e peso naturale.

La bambola non serve però soltanto come mezzo di svago nei rapporti sessuali, ma spesso è integrata anche nei contesti familiari. Viene piazzata a tavola quando si mangia in famiglia o portata in giardino se il tempo è bello e il proprietario ha voglia di sdraiarsi su una coperta in compagnia.

Grazie alla fotografa americana Elena Dorfman abbiamo la possibilità di affacciarci alla finestra di un mondo poco esplorato fino ad ora. Il tema dell’identità – sessuale, sociale, culturale e ambientale – è alla base della sua opera.

Nella serie di fotografie Still Lovers (2001-04) che ha dato visibilità internazionale all’artista, Dorfman si è incentrata sulle persone che condividono la propria quotidianità domestica con queste bambole.

Le sue fotografie indagano i legami che si instaurano tra umani e donne sintetiche perfettamente riprodotte e obbligano l’osservatore a riconsiderare la propria visione di amore, facendoci  riflettere sul valore di un oggetto in grado di sostituire un essere umano.

L’intento dell’artista non è quello di enfatizzare la devianza rappresentata da questi surrogati sessuali, ma di svelarne il lato nascosto ritraendo l’intimità tra carne e silicone.

Come sottolinea Elena Dorfman: “Questo corpus di opere testimonia un modo di vivere inquietante e al tempo stesso commovente. Non intendo dare giudizi, ma piuttosto offrire ai protagonisti di questo mondo segreto la possibilità di condividere con me la loro quotidianità. Osservo scene di vita domestica e dinamiche familiari svolgersi all’interno delle loro case”.

Attualmente alcune delle opere di Elena Dorfman sono esposte all'Osservatorio della Fondazione Prada a Milano nella mostra Surrogati. Un amore ideale. Fino al 22 luglio 2019