Luciano Minguzzi
Un giorno con lo scultore
In questo estratto che proviene dalle Teche RAI lo scultore Luciano Minguzzi (Bologna, 24 maggio 1911 – Milano, 30 maggio 2004) ci svela i passaggi fondamentali per la realizzazione di una statua in bronzo. Dopo aver condiviso alcuni momenti di quotidianità trascorsi dallo scultore con i suoi allievi dell’Accademia di Brera, ci trasferiamo nel suo studio, dove lo seguiamo mentre realizza l’abbozzo in creta di una sua opera, La nuotatrice, per poi passare al calco in gesso, a quello in cera e, infine, alla fusione in bronzo in fonderia.
Luciano Minguzzi è nato a Bologna nel 1911. Figlio d’arte, da giovane studia sotto la guida del padre prima di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si affida a Ercole Drei e soprattutto a Giorgio Morandi, suo grande maestro. Nel 1934, per due mesi, prosegue la sua formazione a Parigi.
In seguito la sua opera si sposta verso sculture semi-astratte di oggetti spaziali. Nel 1958 vince il concorso per la quinta porta del Duomo di Milano, a cui fanno seguito la Porta del Bene e del Male, per la Basilica di San Pietro, e la Porta di San Fermo a Verona, inaugurata nel 1997.
Dopo il 1965 le sue sculture hanno spesso palesi riferimenti a campi di concentramento, camere a gas e, più in generale, all’esperienza della seconda guerra mondiale. Numerose le esposizioni personali e collettive cui partecipa.
Nel 1996, è stata inaugurata la Fondazione Luciano Minguzzi a Milano
La foto in copertina è di Paolo Monti, scattata in occasione della mostra Luciano Minguzzi: sculture e gouaches 1950-1970, 24 aprile-24 maggio 1971 nel Chiostro romanico della Cattedrale (Museo dell'opera del Duomo). organizzata dalla Galleria d'arte moderna Falsetti di Prato. La foto proviene dal Fondo Paolo Monti, di proprietà BEIC presso il Centro Archivio Fotografico di Milano
Luciano Minguzzi è nato a Bologna nel 1911. Figlio d’arte, da giovane studia sotto la guida del padre prima di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si affida a Ercole Drei e soprattutto a Giorgio Morandi, suo grande maestro. Nel 1934, per due mesi, prosegue la sua formazione a Parigi.
Nel 1942 espone le sue sculture alla Biennale di Venezia e tre anni dopo fonda, insieme ad altri artisti, il gruppo Cronache. Tornato a Parigi nel 1948, Minguzzi comincia a lavorare alla raffigurazione di acrobati, contorsionisti e bambini che giocano. Due anni dopo è di nuovo nella città lagunare, dove viene insignito del Premio della Città di Venezia insieme a Marcello Mascherini. Nel 1951 si trasferisce a Milano per svolgere un incarico come professore all’Accademia di Belle Arti di Brera, che manterrà nei successivi vent’anni.Gli scultori fiorentini e bolognesi del primo Rinascimento offrono a Minguzzi grande ispirazione. Ma influisce su di lui soprattutto l’opera di artisti moderni, come Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù.
In seguito la sua opera si sposta verso sculture semi-astratte di oggetti spaziali. Nel 1958 vince il concorso per la quinta porta del Duomo di Milano, a cui fanno seguito la Porta del Bene e del Male, per la Basilica di San Pietro, e la Porta di San Fermo a Verona, inaugurata nel 1997.
Dopo il 1965 le sue sculture hanno spesso palesi riferimenti a campi di concentramento, camere a gas e, più in generale, all’esperienza della seconda guerra mondiale. Numerose le esposizioni personali e collettive cui partecipa.
Nel 1996, è stata inaugurata la Fondazione Luciano Minguzzi a Milano
La foto in copertina è di Paolo Monti, scattata in occasione della mostra Luciano Minguzzi: sculture e gouaches 1950-1970, 24 aprile-24 maggio 1971 nel Chiostro romanico della Cattedrale (Museo dell'opera del Duomo). organizzata dalla Galleria d'arte moderna Falsetti di Prato. La foto proviene dal Fondo Paolo Monti, di proprietà BEIC presso il Centro Archivio Fotografico di Milano