Enrico David

Armonie, disarmonie e il lavoro di esistere

Dalla pittura alla scultura, all’installazione, dal collage al disegno, tutta la pratica artistica di Enrico David, sin dagli esordi, esplora una possibile rappresentazione del corpo umano declinando un repertorio di figure vacillanti e misteriose, concrete e assurde, talvolta soltanto forme prive di confini, materia in perenne transito. Un’attrazione per la figurazione, quella dell’artista italiano nato nel 1966 ad Ancona e residente a Londra, che asseconda l’esigenza di rimettere al centro quanto era stato spazzato via dai codici estetici del passato, per riflettere sulle leggi dell’esistenza e riproporre l’eterna interrogazione sull’identità dell’uomo contemporaneo:

Per istinto ho sempre fatto ricorso a personaggi, ad alter ego, caratteri, cose attraverso le quali rappresentare anche in maniera abbastanza infantile il lavoro di essere al mondo, il lavoro di  esistere... in un momento storico come questo per me è importante cercare di evidenziare la rappresentazione di qualcosa che abbia un volto e che provi  a esprimere una condizione, qualunque questa condizione sia, di rassegnazione, di accettazione, di armonia, di pace, di sofferenza...

Enrico David intreccia tecniche che vanno dal design industriale al recupero dell’artigianato, come nella composizione di arazzi ricamati e lavorati con la lana. Tuttavia è la scultura il linguaggio di base e privilegiato dell’artista, praticato attraverso l’utilizzazione di materiali duttili e versatili, tra i quali la cera e la jesmonite, qualità che consentono di dare corpo ad identità sfuggenti e di dare forma "all’instabilità dei sentimenti e alla loro impermanenza”.

David ha esposto in numerose istituzioni internazionali tra le quali il Museum of Contemporary Art di Chicago, l’Hammer Museum di Los Angeles, il New Museum a New York, il Seattle Art Museum, l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington. Ha partecipato alla Biennale d’Arte di Venezia nel 2013 ed è presente con un’ampia selezione di lavori presso il Padiglione Italia nell’edizione in corso della Biennale di Venezia.

Si ringrazia l’artista e Michael Werner Gallery, New York and London, per la cortese concessione delle immagini.