Luigi Ghirri

Il realismo magico del fotografo emiliano scomparso trent'anni fa

Nel 2013 Luigi Ghirri (1943-1992) è stato celebrato in un’imponente antologica al Maxxi di Roma: Pensare per immagini. Oltre trecento scatti per attraversare l’intera opera del maestro emiliano che ha saputo trovare ispirazione nel paesaggio quotidiano, negli oggetti e nelle situazioni più ordinarie, fino a rivelarne l’intrinseca bellezza.

Cerco un punto di vista sul mondo esterno e una visione su un mondo più nascosto, interiore, di attenzione, di memorie spesso trascurate.
Luigi Ghirri

Il titolo Pensare per immagini ha voluto proprio seguire il pensiero che sosteneva la ricerca di Ghirri. I suoi primi esperimenti fotografici sono nati grazie ad una collaborazione con gli artisti concettuali modenesi alla fine degli anni Sessanta, e questo imprinting ha stimolato in lui la curiosità e ha contribuito a dare l'assetto concettuale al suo lavoro.
Gli ambiti presi in esame in questa esposizione sono: icone, paesaggi, architetture, in ognuno dei quali si cerca di comunicare la grande innovazione di Ghirri.

La fotografia non è pura duplicazione o un cronometro dell'occhio che ferma il mondo fisico, ma è un linguaggio nel quale la differenza fra riproduzione e interpretazione, per quanto sottile, esiste e dà luogo a un'infinità di mondi immaginari.
Luigi Ghirri