Ecco i Preraffaeliti a Torino

Retroguardia o avanguardia?

Settanta capolavori della Confraternita dei Preraffaelliti, provenienti dalla collezione della Tate di Londra, arrivano a Torino dopo un tour mondiale, prima di tornare nella capitale britannica dove verranno conservati in un'ala dedicata del museo. La mostra presenta alcuni dei capolavori di questo gruppo di artisti considerati giustamente la summa dell'arte pittorica inglese dell'epoca vittoriana. La storia dei Preraffaelliti inizia nel settembre del 1848, grazie a tre giovanissimi artisti: John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti e William Holman Hunt, decisi a ribellarsi al soffocante establishment dell'epoca per creare opere più vere ed ispirate direttamente alla natura, alla storia, alla religione e alla letteratura.

Sebbene la tua anima navighi per leghe e ancora leghe, pure, oltre quelle leghe, c'è ancora il mare.
Dante Gabriel Rossetti

La Confraternita aspirava a cambiare la società attraverso l'arte, ispirandosi agli ideali del passato e del primissimo Rinascimento. Questi pittori dunque decisero di dipingere en plein air per riprendere in modo fedele ogni fiore o stelo d'erba; le loro donne sono persone in carne ed ossa, spesso dalla sensualità ostentata, i colori dei loro quadri sono intensi, le storie che ritraggono hanno spesso un forte impatto emotivo.

I Preraffaelliti sono senz'altro la massima espresisone dell'arte figurativa in tempo vittoriano. Sono i pittori che hanno espresso meglio questo cambiamento di vita nell'era della modernità, questo entrare in un secolo quasi nuovo, hanno seguito i progressi scientifici e tecnologici. Sono i pittori che soprattutto hanno modificato il gusto della bellezza guardando per la prima volta nella storia verso l'antico.
Luca Beatrice, critico

A farci da guide all'esposizione sono Penelope Curtis, direttrice della Tate Britain, che sottolinea il forte legame che questi artisti ebbero con l'Italia e la sua arte ed il critico Luca Beatrice che ci regala preziose riflessioni sulle influenze che hanno avuto sulla cultura occidentale, grazie al loro stile tra gotico e dark, a partire dagli anni Ottanta, tanto nel cinema quanto nella musica e nella moda. Lo stesso Beatrice racconta la  storia legata all'Ofelia, una delle più celebri e belle opere preraffaelite, presente in mostra.
Preraffaelliti. L' Utopia della bellezza. Torino, Palazzo Chiablese, 19 aprile - 13 luglio 2014