Fabio Massimo Caruso racconta come nasce un mosaico
La materia che si plasma tra le mani
Fabio Massimo Caruso è un artista che fa della versatilità un punto fermo della sua attività creativa. Intellettualmente curioso ed aperto al nuovo, Caruso ha deciso di cimentarsi con un'arte tanto preziosa quanto affascinante: quella del mosaico. L'occasione è arrivata con la richiesta di collocare l'opera nel Giardino della Scala Santa nel convento dei Padri Passionisti, che già ospita altre opere di artisti contemporanei. Il mosaico si intitola La porta ed il giardino e noi abbiamo seguito passo passo, direttamente dall'interno dello studio dell'artista, le fasi di creazione di un altro mosaico che è servito da modello.Tra i diversi materiali utilizzabili per il mosaico, quello che ho scelto è il marmo. Proprio con il marmo ho creato l'opera La porta e il giardino, un mosaico realizzato a ricordo del Giubileo del 2016 per il Parco della Scala Santa nel giardino del convento dei Padri Passionisti a Roma.
Fabio Massimo Caruso
Il taglio è interessante perchè si entra in stretto contatto con la materia che dà la sensazione di vitalità. Mi piace sempre notare la difformità delle tessere dopo il taglio come a dimostrare che ognuna ha una propria personalità.
Fabio Massimo Caruso
Il supporto usato per il mosaico è un pannello a nido d'ape in alluminio alveolare e non ha problemi con temperature o agenti atmosferici. Su di esso viene tracciato il disegno di riferimento su cui vengono poi applicate le tessere. Le dimensioni delle tessere tessono all'unisono traiettorie suggestive e scenari inaspettati contornati di luci e di attese.