Le trasformazioni urbanistiche di Roma

Tra il Cinquecento e l'unità d'Italia

Nel XVI secolo iniziano le grandi trasformazioni urbane della città di Roma. In particolare, per volere del Papa Sisto V inizia il grande lavoro di costruzione del cosiddetto Tridente sistino, tre assi stradali che partono da Piazza del Popolo e segnano in modo marcato lo sviluppo del centro storico della città. Dalla metà del Seicento, per merito di una vivace situazione economica e politica, Roma comincia ad assumere l’aspetto di una metropoli. Lo sviluppo dell’edilizia è in forte espansione. Non solo si costruiscono edifici nuovi, ma si usa molto il recupero e ampliamento di quelli esistenti, sia con la sopraelevazione e quindi l’aggiunta di nuovi piani, sia con l’acquisizione degli edifici adiacenti che vengono inglobati attraverso collegamenti, aperture, nuove finestre. Camminando per la città è facile individuare questa particolare scelta edilizia. Palazzo Chigi, ad esempio, rivela chiaramente, con le irregolarità nelle spaziature delle finestre, la sua provenienza dalla fusione di semplici abitazioni originarie.