Morandi, pittore universale, torna a Roma dopo 40 anni

La realtà di ciò che vediamo

Di nuovo al mondo non c'è nulla o pochissimo, l'importante è la posizione diversa e nuova in cui un artista si trova a considerare e a vedere le cose della cosiddetta natura e le opere che lo hanno proceduto o interessato.
Morandi

Dopo 40 anni Roma torna a dedicare una mostra a Morandi. Accade al Complesso del Vittoriano dove vengono esposte più di 150 opere, di cui oltre 100 dipinti, ma anche molte incisioni, di cui sono spesso visibili anche le matrici e svariati disegni ed acquerelli. L'esposizione, con opere provenienti da importanti istituzioni pubbliche e da prestigiose collezioni private, ripercorre l'intero percorso artistico del pittore bolognese, partendo dai suoi inizi, quando è evidente l'influsso che hanno su di lui cubismo e la metafisica, fino alle tante opere che insistono sui temi a lui più cari come le Nature Morte, piene di oggetti quotidiani come le famose bottiglie o più insoliti come le conchiglie, fino ai paesaggi o ai fiori. In questa intervista la curatrice Maria Cristina Bandera ci racconta la poetica di Morandi, a partire dalla  sua famosa affermazione che "nulla è più astratto, più irreale di ciò che effettivamente vediamo", ci spiega le influenze che tanti pittori antichi come Caravaggio o moderni come Cezanne hanno avuto su di lui e sfata il luogo comune dei suoi quadri tutti uguali.

Si può dipingere ogni cosa, basta soltanto vederla.
Morandi

Il servizio è stato realizzato da Rai Arte in occasione della mostra Giorgio Morandi. 1890 -1964 al Complesso del Vittoriano a Roma nel 2015