Tutto il fascino enigmatico di Balthus a Roma

La sua vita tra quadri, disegni e fotografie

A 15 anni dalla scomparsa, Roma dedica una grande retrospettiva ad uno degli artisti più originali del Novecento: Balthus. Divisa tra due sedi espositive, le Scuderie del Quirinale e Villa Medici, sede dell' Accademia di Francia di cui fu direttore dal 1961 al 1977, l'esposizione raccoglie circa duecento opere tra quadri, disegni e fotografie.

Dipingere è uscire da se stessi, dimenticare se stessi, preferire l'anonimato a ogni cosa e rischiare talvolta di non essere in accordo con il proprio secolo e con i contemporanei.
Balthus

Alle Scuderie, dove sono esposti 150 lavori, il percorso cronologico si sviluppa attorno ad alcuni grandi  temi come ad esempio l'influenza della pittura rinascimentale o di opere letterarie come Cime tempestose o Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, ma anche l'infanzia o la semplicità classica. Abbiamo intervistato il co-curatore Matteo Lafranconi che ci ha parlato del rapporto tra Balthus e l'Italia, dell'ambivalenza e complessità della suoi lavori, del suo essere contemporaneamente anti - moderno eppure assolutamente novecentesco e del  perchè questo artista così enigmatico ed ambiguo è stato un tassello importante dell'arte del secolo scorso.

Bisogna imparare a spiare la luce. Le sue modulazioni, le sue fughe e i suoi passaggi. Fin dal mattino, dopo la prima colazione, dopo la lettura della posta, bisogna informarsi sulle condizioni della luce, apprendendo allora se quel giorno si dipingerà, se ci si addentrerà profondamente nel mistero del quadro. Se la luce dell'atelier sarà buona per mettervi piede.
Balthus

Il servizio è stato realizzato da RAI ARTE in occasione della mostra Balthus Scuderie del Quirinale - Villa Medici, Roma, 2015-2016