Un genio in 129 opere: Van Gogh a Vicenza

Dai disegni d'esordio ai quadri conclusivi

Una mostra vicentina racconta attraverso 129 opere in totale (43 dipinti e 86 disegni), l’intero percorso artistico di Vincent Van Gogh, dai disegni di esordio al tempo del Borinage in Belgio nel 1880, quando svolgeva la funzione di predicatore laico per i minatori della zona, fino ai quadri conclusivi con i campi di grano realizzati a Auvers-sur-Oise nel luglio del 1890, pochi giorni prima di suicidarsi. Accanto alle opere di Van Gogh, per utili e puntuali confronti, si incontreranno Il Seminatore di Jean-François Millet e alcuni dipinti dei pittori della Scuola dell’Aia, che il giovane Vincent guardava con ammirazione, da Israëls ai due Maris.  
Negli spazi ampi e bellissimi della Basilica Palladiana a Vicenza, l'esposizione si snoderà come un vero e proprio viaggio nella vita e nei luoghi nei quali Vincent ha vissuto: il Borinage, Etten, l’Aia, il Drenthe, Nuenen, Parigi, Arles, Saint-Rémy e Auvers-sur-Oise. Al di là delle lettere al fratello Theo, che fanno da contrappunto ai singoli momenti, certamente uno dei punti di maggior fascino è la sala nella quale, attraverso un grande plastico di 20 metri quadrati, è stato ricostruito (architetture romaniche e orti e giardini e sullo sfondo la catena delle Alpilles) l’istituto di cura per malattie mentali di Saint-Paul-de-Mausole a Saint-Rémy, il luogo nel quale Van Gogh sceglie di farsi ricoverare da maggio 1889 a maggio 1890. Sarà un’immersione in un luogo sì di sofferenza ma nel quale, e attorno al quale, il pittore ha generato tanta bellezza.
Ci siamo fatti raccontare al mostra dal curatore Marco Goldin.