Raffaello a Villa Chigi

con Antonio Sgamellotti, Socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei

Agostino Chigi, detto il Magnifico, è stato una figura importante del Rinascimento: banchiere e imprenditore senese, geniale e spregiudicato, salvò dalla bancarotta la Santa Sede. Fu anche grande amante dell’arte. E’ grazie a lui che a Roma troviamo una delle più nobili e armoniose realizzazioni architettoniche del Rinascimento italiano. Il banchiere commissionò infatti a Baldassarre Peruzzi il progetto della sua residenza suburbana, Villa Chigi, una perla di bellezza rinascimentale che oggi conosciamo come Villa Farnesina, sede di rappresentanza dell’ Accademia Nazionale dei Lincei.

Agostino Chigi chiamò i maggiori pittori dell’inizio del Cinquecento, come Sebastiano del Piombo, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma e lo stesso Peruzzi, per decorare gli interni della sua villa e chiese a Raffaello di affrescare la loggia di Amore e Psiche e la loggia  del Trionfo di Galatea, il cui tema è la forza serena e capricciosa dell’amore.

Fu proprio nella loggia di Amore e Psiche che il ricchissimo banchiere, in presenza delle più insigni personalità del suo tempo, tra cui poeti, principi, cardinali e lo stesso pontefice Giulio II, sposò sorprendentemente una donna del popolo, la sua amata Francesca, madre dei suoi quattro figli.

Raccontano che il grande banchiere per impressionare utilizzava stoviglie d’oro e con nonchalance diceva agli ospiti “Gettatele nel Tevere!”, che scorreva accanto all’ingresso della villa.  Naturalmente, da banchiere senese, aveva installato una rete nel fiume per recuperare le stoviglie d’oro pronte per la prossima esibizione.

Rai Cultura vi invita alla scoperta delle opere di Raffaello per Villa Chigi con una guida eccellente, il professore Antonio Sgamellotti, Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei.