L'arte ai tempi del COVID-19: Oren Eliav

L'arte ai tempi del COVID-19: Oren Eliav

Israele

L'arte ai tempi del COVID-19: Oren Eliav
Mentre nella maggior parte del mondo i musei e gli spazi dell'arte sono chiusi  e dobbiamo limitare al minimo i nostri spostamenti fisici, gli spazi mentali sono liberi e infiniti. Usiamo quindi la rete per arrivare nei luoghi di lavoro e nelle menti di alcuni artisti contemporanei da Oriente a Occidente.
Come vivono questo capitolo drammatico della nostra storia? 
Rai Cultura ha chiesto agli artisti di offrire una testimonianza attraverso le immagini e le parole.

Oren Eliav, nato nel 1975 in Israele, vive e lavora a Tel Aviv. Il suo contributo all'Arte ai tempi del COVID-19 sono tre dipinti e una sua riflessione sull'invisibile e su quel che si assume di vedere.

Un velo invisibile ora copre l'umanità.
Non possiamo vedere il virus. Se ci è vicino, non possiamo sentirlo.
La sua presenza è completamente reale, eppure possiamo afferrarla solo attraverso l'immaginazione.
Un virus non ha intenzioni. Non è vivo e non è morto.
È materiale genetico inerte che si duplica attraverso la forza vitale del suo ospite.
I dipinti di "Stone/Flower" fanno parte di un più ampio ciclo di lavori in corso intitolato "Mount Zero“. 
Questi dipinti riguardano il fatto che la materia diventi viva e che la vita ritorni alla materia.



Oren Eliav, Stone/Flower (uno), 2020. Olio su tela, 140 x 120 cm.  BUILDING, Milano

Considera la vastità del tempo.
Un fiore è stato una pietra e una pietra diventerà un fiore.




Oren Eliav, Stone/Flower (due), 2020.Olio su tela, 90 x 140 cm.  BUILDING, Milano
 

Una pietra diventa un fiore aggiungendo e moltiplicando.
Un fiore ritorna alla pietra sottraendo e dividendo.





Oren Eliav, Stone/Flower (tre), 2020.Olio su tela, 90 x 200 cm.  BUILDING, Milano

Una pietra diventa un fiore quando inizia a duplicarsi.
Attraverso il conteggio, la vita emerge dalla materia.
Oren Eliav

Oren Eliav usa immagini storiche dell'arte e fenomeni ottici attraverso la sua pittura esponendo la complessa relazione tra vedere e credere o assumere. Attraverso varie manipolazioni visive come riflessioni, cambiamenti di scala, interruzioni nella composizione, immagini speculari, installazioni a prospettiva multipla, ripetizione e così via, le sue opere si presentano come un territorio simile a un miraggio in cui la conoscenza culturale e l'atto di vedere competono per un posto nella mente dell’osservatore, che comprende sia illusione che realtà.


L'artista Oren Eliav

Le mostre personali dei suoi lavori sono state organizzate dalla Givon Gallery (2004, 2006, Tel Aviv), Ashdod Museum of Art (2010, Ashdod, Israele), Braverman Gallery (2010, 2012, Tel Aviv), Tel Aviv Museum of Art (2011, Tel Aviv), Suzanne Tarasieve Gallery (2016, Parigi) e Israel Museum Jerusalem (2018, Gerusalemme).

Le sue opere fanno parte di numerose collezioni tra le quali  la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Collezione Nicole Julien Mattei, Parigi; Museo d'Israele, Gerusalemme, Museo dell'arte di Tel Aviv, Tel Aviv; Collezione Podesta, Washington; Collezione Tiroche e molte collezioni private in Israele e all'estero.

Per esplorare il sito dell'artista clicca qui: www.oreneliav.com