I monumenti funebri di Canova

Un racconto di Fabio Benedettucci

Fu grazie a Giovanni Volpato, un incisore e ceramista con capacità manageriali non indifferenti, che Antonio Canova ebbe la commissione del Monumento funerario di Clemente XIV.

Volpato considerava Canova come un figlio e per un periodo l'artista fu il fidanzato di sua figlia Domenica

Con il Monumento funerario di Clemente XIV, Canova introdusse nella scultura funebre un nuovo "stile tragico", una forma stilistica desunta dal teatro dell'epoca che era caratterizzata dalla "nuda semplicità dell'azione" e da pause e silenzi nella recitazione.
Analogamente, in tutta la sua opera Canova predilige l'eleganza e la semplicità, usa forme geometriche e dispone le figure in modo asimmetrico, seppure equilibrato, in un gioco sapiente di pieni e di vuoti. 

La figura del pontefice è collocata alla sommità del monumento con il braccio destro sollevato e, sotto di lui,  la Temperanza, china sul sarcofago,  mentre ancora più in basso si trova l'Umiltà, con il capo chino. L’opera, venne presto acclamata quale rinascita della perfezione della scultura greca. 

Il Monumento funeraio di Clemente XIV fu innalzato, nel 1787, nella navata sinistra della basilica dei Santi Apostoli a Roma, una delle chiese che lo stesso Canova si era affrettato a visitare poco dopo il suo arrivo a Roma. A proposito di questa chiesa, infatti, l'artista riporta nel suo diario, il  23 novembre 1779, otto anni prima, che la essa è “bella, con diverse cappelle di marmi bellissimi”, ancora ignaro di quanto quel luogo sacro segnerà il suo destino, non solo professionale. 

Nel portico esterno della stessa chiesa, Canova realizzò anni dopo e a sue spese, anche una Stele funeraria per rendere omaggio allo stesso Giovanni Volpato, scomparso nel 1803, per il quale l’artista nutriva molto affetto.    

Dopo la prestigiosa commissione del Monumento funerario di Papa Clemente XIV, arriva dal Vaticano anche la commissione per il Monumento funerario di Clemente XIII eretto nella basilica di San Pietro nel 1792. Seguono negli anni a venire altre commissioni anche dall’estero per complessi sepolcrali prestigiosi. 

All’interno della mostra Canova. Eterna Bellezza, Fabio Benedettucci, curatore E storico dell'arte della Sovrintendenza Capitolina, racconta i monumenti funebri di Canova. 

LA MOSTRA
Canova. Eterna Bellezza
Museo di Roma Palazzo Braschi, Roma
19 maggio - 21 giugno 2020