Giulia Maria Crespi, la fondatrice
Intervista del 1992
La fondatrice del FAI Giulia Maria Crespi (Merate 1923 - Milano 2020), intervistata da Daniele Cerrato (Ambiente Italia. Beni dello stato, 1992), parla del Fondo Ambiente Italiano a 17 anni della nascita e del suo interesse di sempre verso l'immenso patrimonio artistico e paesaggistico del nostro paese.La mia politica è il Fondo Ambiente Italiano. Che vuol dire fare, investire, restituire, anziché chiacchierare. Il premio è migliorare di un millimetro la vita di tutti noi
Giulia Maria Crespi, 2019
Quando nel 1975 fondò il FAI, la Crespi era soprattutto nota per essere stata, fino all’anno prima, la "proprietaria" del Corriere della Sera. Crespi era figlia, nipote e unica erede dei Crespi, grande famiglia della storica borghesia milanese, dinastia cotoniera, proprietaria del giornale. La giovane entrava al Corriere nel 1962, con un "volto da fanciullina", come diceva Giovanni Spadolini, in contrasto con uno stile forte e inevitabilmente discusso, tanto da far coniare a Indro Montanelli l'appellativo di "Zarina". Giulia Maria Crespi contribuiva a rinnovare il Corriere attraverso le direzioni (Spadolini e poi Piero Ottone), ma soprattutto le collaborazioni di scrittori come Pier Paolo Pasolini e Goffredo Parise, nonché la penna pungente del primo grande ambientalista Antonio Cederna che nelle pagine del giornale lanciava le sue denunce.
All'epoca di questa intervista, una delle prime realizzate dalla RAI alla Crespi, il FAI aveva già avuto importanti sostegni e contributi. Dal 1977, erano arrivate in donazione brani di paesaggio, come Cala Junco, all’estremità occidentale dell’isola di Panarea e complessi storici importanti come il Castello di Avio in provincia di Trento.
Per il Monastero di Torba a Varese, con mura di origine romana e affreschi longobardi, nel 1985 il FAI iniziava il primo grande restauro che durò almeno otto anni. Nel 2011, il Monastero entrava a far parte dell'UNESCO.Mentre lo stato italiano avviava una politica di svendita di edifici storici e pezzi di demanio, nel 1976 Giulia Maria Crespi aveva versato 500 milioni di Lire per acquistare e donare al FAI il Monastero di Torba, primo bene importante del Fondo
Nel 1993, un anno dopo questa intervista, Il Fondo organizzerà la prima "Giornata FAI di Primavera". Crespi sentiva l'urgenza di raccogliere e sensibilizzare un pubblico più ampio e non strettamente d'élite. Come non era mai avvenuto in Italia, la manifestazione apriva le porte di 90 luoghi artistici sconosciuti in ben 32 città italiane. Nasceva così uno degli eventi chiave del FAI che fin da allora coinvolse numerosi giovani volontari.