Viaggio nell'Italia del FAI

Prima parte

"Perché il figlio di tuo figlio veda l'Italia come l'hai vista tu"
Giulia Maria Crespi

Viaggio nell'Italia del FAI (di Laura Boido e Claudio Barbati, regia Claudio Barbati, Rai International, 2001) è un programma in tre puntate, prodotto a inizio millennio per far conoscere i primi 25 operosi anni del Fondo Ambiente agli italiani residenti all'estero. Realizzato con mezzi molto efficaci ed interamente presentato da Giulia Maria Crespi, ogni puntata è dedicata a una serie di siti ed opere salvati e restaurati dal FAI, tutt'oggi valorizzati con interventi di sostenibilità a impatto zero, volta a far si che ogni Bene produca le risorse necessarie al suo funzionamento e  conservazione.  

Il Castello della Manta (Cuneo), fu donato dalla Contessa Elisabetta de Rege Thesauro di Donato Provana del Sabbione che lo concesse in comodato nel 1985. Inaugurato al pubblico un anno dopo, l'incantevole castello si staglia sullo sfondo delle Alpi del Cuneese, dove per primo abitò Valerano, signore del Marchesato di Saluzzo. Tra gli interni dal sapore medievale, spicca il salone baronale dove è  conservata una stupefacente testimonianze di pittura murale quattrocentesca. Si tratta  del ciclo miglior di affreschi di stile cortese meglio conservato in Italia, che ritrae mitici eroi ed eroine nelle vesti di cavalieri e dame mentre sfilano dinnanzi alla fonte dell’eterna giovinezza. Della superficie totale di aree verdi, circa 22.000 mq, 3.000 sono costituiti dal Giardino storico e i restanti da bosco e prato.

Villa della Porta Bozzolo (Casalzuigno, Varese) fu donata al FAI dagli eredi Bozzolo nel 1989 e aperta al pubblico nel 1991. A due passi dal lago Maggiore, la villa nata come residenza di campagna dei Della Porta a metà Cinquecento, diventa poi dimora signorile con saloni affrescati in stile Rococò, due secoli dopo. Il giardino all’italiana è di rara bellezza scenografica, con terrazze, aiuole e un roseto di antiche varietà. La villa è stata anche usata come set cinematografico (Paulina, Jean-Louis Bertuccelli, 1880; Franco Battiato, Musikanten, 2005)

Nel 1987, Italsider donava al FAI la Baia di Ieranto, 50 ettari di macchia mediterranea aperti al pubblico nel 2002. Situata nella penisola sorrentina, davanti ai Faraglioni di Capri, la baia fin dall’antichità era considerata un luogo magico e ricco di suggestioni. Plinio il Vecchio narrava che qui avessero dimora le sirene che Ulisse avrebbe incontrato durante il viaggio di ritorno a Itaca.  Ieranto è un memorabile brano di paesaggio italiano, un esempio unico nella sua bellezza e ricchezza di flora e fauna. Il verde argenteo dei suoi olivi che staccano sulle scogliere, il blu cristallino del mare, le case coloniche, la cinquecentesca Torre di Montalto, se non riecheggiano il canto delle sirene, ospitano comunque il verso dei gabbiani reali e dei falchi pellegrini.