Viaggio nell'Italia del FAI

Seconda parte

"Perché il figlio di tuo figlio veda l'Italia come l'hai vista tu"
Giulia Maria Crespi

Viaggio nell'Italia del FAI (di Laura Boido e Claudio Barbati, regia Claudio Barbati, Rai International, 2001) è un programma in tre puntate, prodotto a inizio millennio per far conoscere i primi 25 operosi anni del Fondo Ambiente agli italiani residenti all'estero. Realizzato con mezzi molto efficaci ed interamente presentato da Giulia Maria Crespi, ogni puntata è dedicata a una serie di siti ed opere salvati e restaurati dal FAI, tutt'oggi valorizzati con interventi di sostenibilità a impatto zero, volta a far si che ogni Bene produca le risorse necessarie al suo funzionamento e  conservazione.  .   

Giulia Maria Crespi parla del problema di beni inalienabili, come il caso delle dimore venete palladiane a cui appartiene Villa Emo Capodilista (Fanzolo di Vedelago), detta anche "La Montecchia", recentemente venduta (2019), malgrado proclamata patrimonio dell'UNESCO nel 1996. 

Il Monastero di Torba (Olona, Varese), bene del FAI dal 1977, fu acquistato e donato al Fondo dalla stessa Crespi. Aperto al pubblico dal 1986, l'antico Monastero era stato avamposto militare romano, poi dei Longobardi lungo le mura dell’antica Castelseprio e poi oasi di preghiera per le monache per benedettini. Immerso nella natura lungo la valle del fiume Olona, nel luogo di respiro medioevale sono conservati all'interno della Torre affreschi originali del VIII secolo, una piccola chiesa e un parco archeologico. Il complesso è Patrimonio Mondiale dell’UNESCO del 2011.

Il Castello di Masino (Caravino, Torino), fu acquistato dal FAI nel 1988 da Luigi Valperga di Masino, grazie a donazioni importanti tra cui la FIAT stessa. Originaria residenza dei conti Valperga, discendenti di Arduino, primo re d’Italia (Pavia 1002), qui sepolto nella cappella del castello, è aperta al pubblico dal 1989. Il luogo tramanda intatto il fascino di un glorioso passato che oggi rivive nei fastosi saloni, nelle camere private e nella preziosa biblioteca che custodisce circa 24.000 libri antichi. Più di mille anni di storia sono immersi in un parco ottocentesco di circa 40 ettari di verde, da cui si domina lo straordinario panorama dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, angolo suggestivo del Canavese. 

La Villa del Balbianello a Lenno (Lago di Como) fu donata al FAI nel 1988 da Guido Monzino, suo ultimo proprietario, un avventuroso esploratore di vette la cui vita quotidiana e le fortunate gesta, emergono da cimeli di viaggio, arredi e preziose, quanto curiose, collezioni di oggetti d’arte. Aperta al pubblico nel 1989, Villa Balbianello fu voluta nel XVIII secolo dal Cardinal Durini, che qui  ospitava noti letterati e viaggiatori. Nelle collezioni della villa, troviamo la più grande raccolta di avori inuit che oggi si possa trovare al di fuori della Groenlandia e inoltre, si pone come unico museo dedicato alla prima spedizione italiana al Polo Nord e sull’Everest. Le stanze della Villa, sono interessate da una preziosa e significativa raccolta di dipinti su vetro raffiguranti scene di genere, realizzati nel Settecento in ambito soprattutto veneziano e secondariamente tedesco e fiammingo. Elegante e di sapore romantico la dimora è immersa in un curatissimo giardino adagiato su un promontorio da cui si godono scorci incantati del Lario.  
La Villa è stata set di numerose produzioni cinematografiche, da Guerre Stellari (episodio II) a 007 (Casino Royale).