Villa Durazzo Pallavicini a Genova
Un giardino storico di fama europea
La Villa Durazzo-Pallavicini si trova nel quartiere residenziale del ponente di Genova. Il parco romantico annesso alla villa, che si estende per 8 ettari e comprendente il Museo di Archeologia Ligure, è uno tra i maggiori giardini storici a livello europeo. Nel 2017 è stato proclamato il Parco più bello d'Italia.
Fu costruito per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, che ne affidò la progettazione e la realizzazione a Michele Canzio, scenografo del Teatro Carlo Felice nonché maestro presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti. I lavori realizzati tra il 1840 e il 1846, anno dell'inaugurazione ufficiale, diedero compimento ad un'opera considerata oggi tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco, grazie all'ingegno di Michele Canzio che ha ideato un itinerario esoterico-massonico, articolandolo su una struttura scenografica melodrammatica, composta da un prologo, un antefatto, tre atti di quattro scene ciascuno e un esodo finale.
Superato il prologo, che rappresenta la selva oscura di Dante, si incontra il Viale Classico che rappresenta l'antefatto al racconto filosofico. Oltre l'Arco bifronte si sviluppa il primo atto dedicato all'incontro con la natura, con episodi quali l'Oasi esotica e il famoso Viale delle Camelie, il raggruppamento più antico e vastoo d'Italia della specie japonica, sviluppatosi nell'arco di 150 anni in modo naturale, come prescrivono i canoni del giardino romantico. Il secondo atto, dedicato alla rimembranza della storia, è caratterizzato dalla messa in scena di un feudo medievale che contiene il Castello e il Mausoleo del Capitano. Il terzo atto conduce alla Purificazione dell'anima all'interno delle Grotte e all'accesso nel paradiso, rappresentato dal Lago Grande, campeggiato dal Tempio di Diana, e dagli eleganti Giardini di Flora.
Il parco è diventato un bene comunale nel 1928 quando la principessa Matilde Giustiniani lo ha donato al Comune di Genova. Dopo decenni di abbandono, un restauro importante svolto tra il 2010 e il 2016, ha permesso la riapertura integrale del bene avvenuta il 23 settembre 2016. Il parco è oggi affidato dal Comune in concessione all'ATI Villa Durazzo Pallavicini, composta dall'APS Amici di Villa Durazzo Pallavicini, dalla Cooperativa Sociale L'Arco di Giano e dallo Studio Ghigino&Associati architetti, che si occupa sia della manutenzione che della gestione turistica.
Fu costruito per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, che ne affidò la progettazione e la realizzazione a Michele Canzio, scenografo del Teatro Carlo Felice nonché maestro presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti. I lavori realizzati tra il 1840 e il 1846, anno dell'inaugurazione ufficiale, diedero compimento ad un'opera considerata oggi tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco, grazie all'ingegno di Michele Canzio che ha ideato un itinerario esoterico-massonico, articolandolo su una struttura scenografica melodrammatica, composta da un prologo, un antefatto, tre atti di quattro scene ciascuno e un esodo finale.
Superato il prologo, che rappresenta la selva oscura di Dante, si incontra il Viale Classico che rappresenta l'antefatto al racconto filosofico. Oltre l'Arco bifronte si sviluppa il primo atto dedicato all'incontro con la natura, con episodi quali l'Oasi esotica e il famoso Viale delle Camelie, il raggruppamento più antico e vastoo d'Italia della specie japonica, sviluppatosi nell'arco di 150 anni in modo naturale, come prescrivono i canoni del giardino romantico. Il secondo atto, dedicato alla rimembranza della storia, è caratterizzato dalla messa in scena di un feudo medievale che contiene il Castello e il Mausoleo del Capitano. Il terzo atto conduce alla Purificazione dell'anima all'interno delle Grotte e all'accesso nel paradiso, rappresentato dal Lago Grande, campeggiato dal Tempio di Diana, e dagli eleganti Giardini di Flora.
Il parco è diventato un bene comunale nel 1928 quando la principessa Matilde Giustiniani lo ha donato al Comune di Genova. Dopo decenni di abbandono, un restauro importante svolto tra il 2010 e il 2016, ha permesso la riapertura integrale del bene avvenuta il 23 settembre 2016. Il parco è oggi affidato dal Comune in concessione all'ATI Villa Durazzo Pallavicini, composta dall'APS Amici di Villa Durazzo Pallavicini, dalla Cooperativa Sociale L'Arco di Giano e dallo Studio Ghigino&Associati architetti, che si occupa sia della manutenzione che della gestione turistica.