Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

L'Italia preromana e la civiltà degli Etruschi nella dimora rinascimentale di Giulio III

Il Museo di Villa Giulia nasce verso la fine degli anni Ottanta del XIX secolo, per iniziativa di Felice Barnabei (1842-1922), sulla base di un corente programma di esplorazioni archeologiche ed offre un'ampia e articolata sintesi della storia e della civiltà degli Etruschi.
Si può oggi definire il più rappresentativo Museo Etrusco, ricco di testimonianze provenienti dall'Etruria Meridionale, il territorio compreso tra il Tevere ed il mare Tirreno (alto Lazio). Grazie agli innumerevoli documenti che illustrano gli usi e i costumi, i culti e i rituali, le mode e i gusti di una società colta e raffinata, si delinea nitida la fisionomia di un popolo cosmopolita che, aperto agli scambi e in diretto contatto con altre genti del Mediteraneo, riuscì ad elaborare una propria originale cultura.  
Dell'alto livello qualitativo raggiunto dagli artisti d'Etruria si ha adeguata testimonianza attraverso alcuni preziosi reperti conservati nel Museo quali il Sarcogafo degli Sposi, monumento funerario in terracotta proveniente dalle necropoli di Cerveteri (530-520 a.C.), il gruppo dell'Ercole e dell'Apollo di Veio (510 a.C.) un ciclo decorativo proveniente dal Santuario in località Portonaccio, l'Altorilievo di Pyrgi (460 a.C. circa), la statua di Apollo dello Scasato (fine IV-inizi III a.C.). Accanto alle importanti espressione artistiche etrusche, il Museo accoglie creazioni greche di altissimo livello, importate in Etruria tra i secoli VIII e IV a.C.

Cinquanta sale, oltre settemila reperti molti dei quali dei capolavori. Si estendono dal Mille a.C., dalla cosiddetta cultura villanoviana dell'età del ferro, alla romanizzazione, quasi mille anni nei quali i popoli dell'Italia conquistano la loro identità etnica. Noi riusciamo a  coglierne le storie attraverso il modo in cui questi oggetti sono stati collocati in sepolture o disfatti dal tempo negli abitati e nei santuari. Sono proprio le circostanze di rinvenimento che ci permettono di ricavare un racconto da questa immensa sfilata di straordinarie vetrine.
Valentino Nizzo, Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

L'esposizione delle opere segue un criterio topografico: accanto ai grandi centri etruschi quali Vulci, Cerveteri, Veio, sono rappresentati anche siti minori dell’Italia preromana (Agro Falisco, Latium Vetus, Umbria). L’esposizione vanta anche grandi raccolte antiquarie costituite dal nucleo del seicentesco Museo Kircheriano, dai materiali delle Collezioni Barberini, Bermann e Gorga e soprattutto dalla ricchissima Collezione Castellani composta da ceramiche, bronzi e dalle celebri oreficerie antiche e moderne, queste ultime opera degli stessi Castellani, orafi tra i piu noti a Roma nella seconda meta del XIX secolo. 


Villa Giulia

La sede del museo, Villa Giulia, costruita da papa Giulio III tra il 1550 e il 1555, rappresenta uno splendido esempio di villa rinascimentale, sorta come residenza suburbana, analogamente ad altri complessi cinquecenteschi di Roma e dintorni. Al progetto e alla realizzazione parteciparono i più grandi artisti dell’epoca: Giorgio Vasari, Jacopo Barozzi da Vignola e Bartolomeo Ammannati. Gli spazi espositivi di Villa Giulia, in seguito ad un ampio progetto di roiordinamento scientifico avviato tra il 1995 e il 1996, sono stati integrati dai prestigiosi ambienti della contigua Villa Poniatowski. La dimora realizzata da Giuseppe Valladier alla fine del Settecento per l'ultimo re di Polonia, accoglie le antichità del Latium Vetus, con gli  eccezionali corredi delle tombe principesche del periodo orientalizzante (670-650 a.C.) e le testimonianze provenienti dai centri dell'Umbria. 

Villa Poniatowski