Padiglione Italia

Padiglione Italia

Comunità Resilienti

Padiglione Italia

Come il genoma e il cervello umani, il padiglione sarà una giungla abitata da strane creature dove poter ascoltare un rumore di fondo che è già assordante e che richiede una risposta adeguata, facendo ricorso a nuovi paradigmi della conoscenza.
Alessandro Melis, Curatore Padiglione Italia

La questione drammatica del cambiamento climatico, principale causa di malattie entro i prossimi trent'anni secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, e la resilienza come strumento di adattamento costruttivo, per fornire adeguate risposte agli epocali mutamenti ambientali e sociali in atto. Il progetto curato da Alessandro Melis per il Padiglione Italia della Biennale di Architettura 2021, vuole far riflettere  in modo inedito sui meccanismi di resilienza delle comunità, prioritaria chiave di lettura per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo. Il principio che guida l’intera esposizione prende spunto dalla biologia dell’evoluzione, che considera la capacità della natura di evolversi e adattarsi ai cambiamenti, un principio applicabile con successo anche al campo dell’architettura.

Padiglione Italia. Sezione espositiva Laboratorio Peccioli

Comunità Resilienti propone delle soluzioni concrete per il nostro Paese. Entro venti anni le nostre periferie saranno chiamate a trasformarsi in comunità resilienti, capaci cioè di contrastare positivamente la pressione sociale ed ambientale attualmente in atto. La città italiana rappresenta un concentrato di conoscenza applicata a cui attingere per rimodellare le periferie urbane, le aree prioritarie e complesse del Paese, per riflettere sulla contemporaneità e sulle sfide che essa pone al futuro dell’architettura. Valorizzare questo patrimonio di conoscenza, a partire dal modello della città italiana, compatta ed ecologica, divulgare i risultati della ricerca applicata, soprattutto al di fuori degli ambiti disciplinari ed accademici, sono le sfide che il curatore Melis lancia a tutti noi.
Onofrio Cutaia, Direttore Generale Creatività Contemporanea del MiC e Commissario del Padiglione Italia 

Il Padiglione si divide in due aree tematiche complementari tra loro. La prima è una riflessione sullo stato dell'arte, sul tema della resilienza urbana in Italia e nel mondo, attraverso l’esposizione delle opere di eminenti architetti italiani, con una sezione specifica sulle comunità virtuose di Arte Sella e Asinara, la seconda è indirizzata alle prospettive future, alla ricerca e alle visioni. Un focus su metodologie, innovazione, con sperimentazioni interdisciplinari a cavallo tra architettura, botanica, agronomia, biologia, arte e medicina.
In entrambi i casi secondo quanto è proposto dal curatore della Biennale di Archiettura 2021 Hashim Sarkis, si privilegia l'aspetto esperenziale e immersivo, attraverso forme espressive legate alla graphic novel, al gaming, in toni e modalità di ispirazione cyber punk, avvalendosi del contributo di indiscussi maestri del settore per avvicinare e sensibilizzare un pubblico ampio e giovane. Un esempio di contaminazione interdisciplinare è anche l’installazione curatoriale Spandrel, realizzata in collaborazione con l’Orto Botanico di Padova e l’Orto Botanico di Pisa, un prototipo a metà tra un’architettura e un organismo vivente.


Padiglione Italia. Installazione curatoriale Cyberwall I.

Novità assoluta di quest'edizione, la realizzazione a basso impatto ambientale del Padiglione Italia, allestisto riutilizzando ciò che era stato progettato nelle Tese veneziane per la Biennale dell’Arte del 2019 e predisponendo una rilocalizzazione in forma permanente di tutto quello che verrà prodotto. Il riciclo dei materiali ha garantito il prolungamento del ciclo di vita e la riduzione di CO2, massima causa dell’aumento delle temperature e dello stravolgimento climatico del nostro pianeta.


Foto in copertina: Padiglione Italia. Installazione curatoriale Genoma.