Zeri e Piermatteo d'Amelia

A tu per tu con l'opera d'arte, 1988

Piermatteo d'Amelia è la figura più eminente accanto, al Perugino, della pittura umbra della seconda metà del Quattrocento
Federico Zeri

Tratto dalla serie di Franco Simongini A tu per tu con l'opera d'arte, questa puntata è dedicata a un pittore protagonista indiscusso e "celeberrimo ai suoi tempi" non solo in Umbria, ma anche nel Lazio e a Roma: Piermatteo d'Amelia (1448-1506), per lungo tempo sconosciuto e riscoperto da Zeri nel 1953.
Nel 1927, Roberto Longhi aveva riunito un gruppo di dipinti sotto la stessa mano di anonimo (serie che Berenson allargò in seguito), con il nome di "Maestro dell'Annunciazione Gardner". L'Annunciazione, si scoprì nel 1978, era stata realizzata per il convento della Santissima Annunziata di Amelia.
Dopo qualche passaggio di mano, a fine Ottocento l'opera fu venduta a Isabella Stewart Gardner e tutt'oggi conservata presso l'omonimo museo di Boston.

Su quest'opera emblema che dava il nome all'artista, Zeri ne costruiva l'identità attraverso l'identificazione di altre opere in quello stile specifico

In particolare, Zeri attribuì alla fase giovanile di Piermatteo due tavole delle Storie di San Bernardino (Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria), identificazione che trovava poi conferma documentale nel 1985, con il ritrovamento del contratto notarile per l'esecuzione della Pala dei Francescani di Terni, rintracciato dall'archivista Elisabetta David. 

Il capolavoro del Rinascimento umbro, oggi conservato presso la Pinacoteca della stessa città, era stato commissionato proprio a Piermatteo da Amelia, il 29 settembre 1483

Da studi più recenti, è stato possibile ricostruire il profilo e la carriera artistica di questo maestro umbro del quale Zeri aveva già intuito moltissime cose. 

Nato ad Amelia, lo stile di Piermatteo rimane sempre piuttosto autonomo e originale, nonostante l'insegnamento diretto di alcuni dei più importanti maestri del Quattrocento

La sua formazione avviene con Filippo Lippi, negli anni in cui eseguiva la sua ultima opera, gli affreschi nell'abside del Duomo di Spoleto con le Storie della Vergine (1467-1469).
Alla morte del maestro, Piermatteo è garzone nella bottega di Firenze di fra Diamante, uno dei più importanti allievi del Lippi e qui, entra in contatto con Andrea del Verrocchio. 
Tra il 1480 e l'81, Piermatteo è a Roma e collabora con il Perugino agli affreschi della Cappella Sistina. 
Piermatteo è oggi noto per essere l'autore del cielo stellato sulla volta della Sistina (1479-'80), distrutto per far posto alla volta di Michelangelo.

Un cielo rimpianto da Zeri e voluto dal dotto papa francescano, studioso di astri e pianeti, Sisto IV Della Rovere che lo fece dipingere senza lesinare in lapislazzuli e foglie d'oro

Oltre al progetto della volta, suoi anche alcuni interventi nelle scene del Pinturicchio, per il quale, Piermatteo è di aiuto nei riquadri del Viaggio di Mosè e della Circoncisione.
A partire dal 1493, con l'elezione di papa Alessandro VI Borgia, l'attività e la fama romana di Piermatteo ha un'impennata repentina. 

Il pittore amerino ottiene importanti titoli e privilegi oltre ad impegnarsi nella decorazione, oggi perduta, delle stanze di papa Borgia in Vaticano 

Il soggiorno a Roma, venne presto intervallato con frequenti viaggi in Umbria, soprattutto ad Orvieto e Terni, per importanti commissioni, tra cui, il Polittico degli Agostiniani e quello dei Francescani
L'opera di Piermatteo si è manifestata anche con la tecnica dell'affresco, come testimonia la chiesa di Sant'Agostino a Narni e il ciclo pittorico di Toscolano.

FOTO DI COPERTINA
Piermatteo d'Amelia, Madonna con Bambino, 1475 ca. tempera. Städel Museum, Frankfurt am Main, Germania © Ghigo Roli/Contrasto