Zeri e il Barocco di Noto

Monumenti Terminali, 1995

Tratto dalla famosa la serie in pillole, dal titolo sferzante di Intervallo tragico. Monumenti terminali, in questo breve filmato Zeri denuncia con parole chiare ed efficaci lo stato di abbandono di Noto, capitale del barocco siciliano. 

Purtroppo questa città sta degradandosi in modo veramente serio, già per alcune scosse di terremoto che hanno lesionato alcuni edifici, poi per la polluzione atmosferica. C'è il pericolo che se non si interviene al più presto, di Noto resterà soltanto qualche rovina e qualche ricordo
Federico Zeri

Nel 1693, la piccola città di Noto, oggi in provincia di Siracusa, fu distrutta da un violento terremoto in cui morirono qualche migliaia di persone. Subito dopo, Giuseppe Lanza, duca di Camastra, nominato vicario generale per la ricostruzione della Val di Noto, stabilì di ricostruire la città in un sito posto a otto kilometri più a valle, sul declivio del monte Meti. 
Nel piano di costruzione di Noto, intervennero diversi architetti, ingegneri, capimastri e scalpellini, personalità tutte documentate che, durante il Settecento, realizzano un eccezionale ambiente urbanistico, perfettamente fuso con la natura circostante in perfetto stile tardo barocco.

L'unitaria ricostruzione settecentesca del centro di Noto, diede origine a vie della città intervallate da piazze scenografiche e scalinate imponenti che raccordano terrazze e dislivelli

Oggi Noto presenta un tessuto urbano coerente e ricco di episodi architettonici come il Duomo, il Palazzo Comunale e tanti altri edifici privati che spiccano nello skyline azzurro per il colore della tenera pietra locale intagliata, tra il dorato e il rosato.
Nel 2002, il centro storico di Noto è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità (UNESCO), assieme ad altre città tardo barocche della Val di Noto.

FOTO DI COPERTINA
La Cattedrale di Noto, dettaglio facciata © Massimo Siragusa/Contrasto