Zeri: "questa maledetta cultura"

Q come cultura ovvero Catastrophes, 1992

Serio nelle cose superficiali, buffone nelle cose che gli altri chiamano serie. Questa è la cosa più importante. Se ci si prende troppo sul serio, finisce la gioia di vivere
Federico Zeri

Zeri è stato ospite fisso del format di Gianni Ippoliti, Q come cultura ovvero Catastrophes (1992-1993), in onda in tarda serata sulla terza rete. Ippoliti voleva sperimentare una divulgazione culturale per "tutti i gusti", giocata sul filo dell'ironia e dell'intelligenza, 

… cercando di offrire al pubblico qualcosa di più stimolante e meno rituale e paludato del solito, quando si parla di cultura
Gianni Ippoliti 

I temi trattati da Zeri soni i più vari: la Cena in Emmaus di Caravaggio, Petrolio di Pier Paolo Pasolini, il melodramma italiano, il primo amore, i modi di cucinare e le barzellette.

Seduto sul sofà di Mentana, affianco alla attempata signorina siciliana Rosetta Lazzaro, la gag settimanale del noto critico qui un po' giullare, verte su un dialogo mancato con la donna, ignara di tutti gli argomenti eruditi proposti da Zeri di volta in volta

In Q come Cultura, Zeri inizia una serie di apparizioni televisive  deliranti, dove il travestimento, la barzelletta volgare, il kitsch più estremo e il cinismo, emergono come nuovi ingredienti di una televisione che negli ultimi anni del Novecento anticipa, ma solo per certi versi, il filmato virale della rete.  

Erano gli antipodi che si toccavano, ben più del solito confronto cultura alta cultura bassa
Gianni Ippoliti 

Di fronte agli intollerabili livelli di volgarità, allora offerti soprattutto dalle novelle televisioni private, Zeri sapeva che l'unico modo possibile per rispondere a tanta trivialità, era quello di usare le armi dell'avversario. 

Pertanto, Zeri è stato un unicum nella televisione italiana, un istrione che ha saputo zigzagare, con nonchalance, da una barzelletta sconcia, all'analisi rigorosa di un Raffaello

Da maestro a giullare, con sapienza e umorismo, senza mai prendersi sul serio, Zeri divertito ha elargito al grande pubblico che amava, momenti spregiudicati. Faceva audience, anche in tarda serata, nel passare da sofisticati anglicismi e latinismi, a beffardi lazzi di romanesco, mostrava il lato sconcertante e insieme affascinante.

FOTO DI COPERTINA
Federico Zeri © Alberto Cristofari/Contrasto